Veronica Olivi








Tassa di soggiorno: mentre nel capoluogo viterbese si accende la polemica dell’ex primo cittadino Giovanni Maria Arena nei confronti dell’operato dell’attuale sindaca Chiara Frontini e dell’assessore allo sviluppo economico Silvio Franco – che nei giorni scorsi hanno annunciato di aver raccolto 400mila euro derivanti dall’imposta per l’anno 2022 (1.80 euro a notte), risultato analogo al 2019, epoca dell’amministrazione Arena – in alcuni dei Comuni della provincia che, annualmente, attirano più turisti, tale tassa viene applicata con costi decisamente più irrisori, oppure non è ancora stata introdotta.


«A
Bolsena
i proventi derivanti dall’imposta di soggiorno quest’anno sono stati di circa 175mila euro – spiega il sindaco
Paolo Dottarelli
– soldi che verranno investiti per la promozione territoriale e della città, oltre che per la stagione estiva e i servizi connessi al turismo«. Come sottolinea il primo cittadino «tale somma dipende dal fatto che la tassa nel nostro Comune è molto bassa e ammonta a 0.50 centesimi: una cifra che garantisce comunque importi fondamentali per Bolsena e la sua promozione sul fronte turistico». Il Comune ha disposto anche delle scontistiche particolari, ad esempio per i visitatori che soggiornano in campeggio per più settimane. «Dopo alcuni giorni di permanenza i turisti sono esonerati dal pagamento dell’imposta. – prosegue Dottarelli – Oltre a ciò sono previste agevolazioni anche per le persone al di sopra dei 65 anni: tutte misure volte ad agevolare il più possibile i visitatori durante la loro permanenza a Bolsena».


Le amministrazioni di
Bagnoregio
e
Vitorchiano
, invece, sono al lavoro per introdurre l’imposta di soggiorno. Nel caso di Bagnoregio, quest’ultima «sarà attivata dal primo marzo e corrisponderà a 1 euro a notte per i turisti», come riferisce il primo cittadino
Luca Profili
.


A Vitorchiano il sindaco
Ruggero Grassotti
chiarisce che «fino ad ora non l’abbiamo approvata per non scoraggiare le persone che magari hanno aperto delle strutture ricettive per l’accoglienza dei visitatori, anche se al momento stiamo ragionando sulla possibilità di introdurre la tassa di soggiorno per poterla reinvestire in servizi turistici e nelle stesse strutture di accoglienza».


Per Grassotti tale misura potrebbe risultare certamente molto utile «per avere contezza circa il numero preciso degli ospiti e le notti in cui scelgono di soggiornare a Vitorchiano».