La geografia del voto a Civitavecchia per le prossime elezioni regionali offre un metro di valutazione anche su quanto potrà accadere a palazzo del Pincio in ragione dell’esito elettorale. Chi si gioca di più è il sindaco Ernesto Tedesco. Quanto accaduto con la mancata candidatura di Mirko Mecozzi rappresenta la cartina di tornasole rispetto alla considerazione (ormai ridotta a zero) di cui il sindaco della Lega goda ancora in quello che dovrebbe essere il suo partito. Chi è causa del suo mal pianga se stesso: Tedesco è ancora una volta vittima dei suoi stessi errori. Gli ultimi due sono macroscopici, gli sono già costati la possibilità di essere ricandidato e potrebbero anche accorciare la vita residua della sua amministrazione.

Il primo errore grossolano per uno che si ritiene un fine stratega della politica è stato quello di non prendere l’iniziativa lo scorso 26 settembre, dopo aver già subito lo schiaffo di non essere stato preso in alcuna considerazione per l’agognata candidatura al Senato. Tedesco avrebbe dovuto cospargersi il capo di cenere, inghiottire qualche litro di bile, e chiedere il rientro in maggioranza di Fratelli d’Italia. Invece, si è fatto incartare ancora una volta, dando semaforo verde alla Mari, passata con estrema disinvoltura dall’essere (lei sì) candidata al Senato con Forza Italia a correre per la Pisana con i meloniani.

Come se non bastasse, Tedesco ha fatto il bis con Mecozzi, il capogruppo e riferimento della lista che porta il suo nome. Anziché sponsorizzare l’operazione - già avviata con Barbara La Rosa candidata (anche lei, al contrario del Sindaco) al Senato con la Lega - che avrebbe dovuto portare Mecozzi nella lista di Salvini, travasando di fatto il Polo democratico nel carroccio, Tedesco ha chiamato l’entourage di Francesco Rocca cercando di far inserire il buon Mirko nella lista civica del candidato presidente.

Una operazione che ovviamente Claudio Durigon non avrebbe mai potuto politicamente consentire, così come è stato. Con un colpo, Tedesco ha affondato Mecozzi, che lavorava a questo progetto da 5 anni, e ha fatto harakiri, compromettendo i suoi rapporti con il capo regionale della Lega, che a Civitavecchia in particolare rischia un autentico bagno di sangue.

Se infatti potrà giovarsi del “soccorso” di Sandro De Paolis, che questi appuntamenti non li fallisce mai come ha già dimostrato nella sua personalissima kermesse a sostegno di Pino Cangemi, che viaggia in coppia con Laura Cartaginese, il partito salviniano non avrà certo il sostegno né di Mecozzi e c., né del suo ex coordinatore Enrico Zappacosta, che ha dato vita a un progetto civico con il sindaco di Tarquinia Sandro Giulivi, e che vota Fratelli d’Italia, come dichiarato apertis verbis nella altrettanto riuscita iniziativa del San Giorgio con Antonello Aurigemma e Laura Corrotti.

Chi resta dunque all’ombra della Lega? Sicuramente Antonio Giammusso, che ha convinto a candidarsi l’ex assessore Emanuela Di Paolo, portata in abbinata con Daniele Giannini. Altettanto sicuramente Dimitri Vitali, che insieme a Pasquale Ma
rino sostiene Cartaginese e che probabilmente tenterà di “confondersi” anche tra i voti di Cangemi. E poi, ovviamente, Tedesco.Che di voti ne ha pochini, e oggi si nasconde dicendo di essere “super partes”. Ma per il 14 febbraio l’impressione è che non ci possa essere nascondiglio in grado di ripararlo dalla annunciata debacle della Lega di cui porta tutta la responsabilità politica. (1-segue)

©RIPRODUZIONE RISERVATA