CIVITAVECCHIA - "Ho letto con attenzione e  sussulti di speranza le sue affermazioni e le sue idee su cultura e turismo. Il tempo è tiranno, e spero che in un anno di  legislatura riesca a sostanziare una bozza di programma, uno straccio di progetto su queste tematiche che, a detta di tutti, ex sindaci uscenti compresi, vengono reputate  determinanti per lo sviluppo di  Civitavecchia".

Inizia così una lettera di Tullio Nunzi, rappresentante dell'associazione Meno poltrone più panchine, che si rivolge all'assessore di Cultura, Turismo, Unesco e Pubblica istruzione Simona Galizia.

"Questo non rassicura - continua -, anzi, poiché in questa città più si dà importanza ad un problema, e più questo non giunge a conclusione. Porto come esempio il mercato, la più grande opera incompiuta, da dieci anni in un limbo vergognoso, oppure le terme della Ficoncella, uno dei problemi eternizzati di questa città. Io credo in uno sviluppo turistico di Civitavecchia, o meglio in un  sistema turistico territoriale, quella marca territoriale che potrebbe avere i “fondamentali” turistici per ridare una  vocazione turistica questo territorio. Al di là del crocierismo determinante per la sopravvivenza del terziario in città, e veicolo di promozione incredibile per tre milioni di persone che scendono in questo porto, sono convinto che il turismo possa rivelarsi elemento di sviluppo, sempre che ci si creda, e che alle parole si facciano seguire i fatti. Ecco se scaturisse un progetto chiaro, un crono programma certo delle cose da fare da qui ad un anno già sarebbe qualcosa di concreto che potrebbe sostituirsi ad una politica parolaia in materia. Due cose immediate però vorrei porre alla sua attenzione. Stazioni, aeroporti e porti sono il biglietto di accoglienza per i turisti. La stazione di per se ha carenze oggettive, per un flusso di milioni di turisti. In attesa e nella speranza che venga ristrutturata, almeno si tolga quella bruttura di discarica accanto all’ingresso. Ci provammo quando dirigevo Confcommercio, coprendola con uno striscione di benvenuto per i turisti ;purtroppo fu rubato. Per  i turisti che arrivano si  trasmette veramente la sensazione negativa di scarsa attenzione all’antico concetto di ospitalità. L’altra assurdità è che una città da milioni di turisti non abbia un ufficio informazioni a tempo pieno, e tantomeno in zona stazione. Una assurdità ed un controsenso. Un progetto finanziato dalla CCIAA  prevedeva la presenza di uffici di informazione all interno di alcuni negozi individuati e, dopo una adeguata formazione degli stessi esercizi. Non so per quale ragione questo progetto finanziato, ripeto dalla CCIAA, o ripresentato da una organizzazione imprenditoriale non  fu portato avanti, nonostante il consenso di diverse attività. Credo  che possa essere riproposto, e poter dare a questa città un servizio informativo adeguato. In ultimo ho apprezzato il suo riferimento alla cultura. Certo fiere, trattori, sagre della cozza vanno bene e mi creda non lo dico in polemica o per supponenza; sono utili e benedetti  per il terziario, ma i due avvenimenti che hanno dimostrato come la cultura sia elemento di crescita sono stati il “Premio Scalfari” e la presenza di una tappa per il “Premio Campiello”. Credo che in avvenimenti culturali di questo tipo ci si debba investire rendendoli strutturali, perché la cultura come il turismo determina relazioni, inclusione e permette grande visibilità. Perché la cultura, oltre che elemento di crescita economica e sociale è anche segno di identità per Civitavecchia - conclude Nunzi -,che purtroppo  rischia di vedere offuscati alcuni tratti identitari che l’hanno sempre contraddistinta".

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