CIVITAVECCHIA - A poco più di 24 ore dall'annuncio, atteso ormai da settimane, da parte del presidente del consiglio Emanuela Mari, la quale ha confermato la sua volontà di aderire a Fratelli d'Italia lasciando la sua storica casa, quella azzurra di Forza Italia, si è riunito questa mattina il consiglio comunale. E alla Pucci il "caso Mari", nonostante la sua assenza, non poteva non essere l'argomento del giorno. Soprattutto perché un eventuale passaggio a FdI significa porsi all'opposizione, dove i meloniani sono ormai da due anni. E se la politica è anche e soprattutto numeri, come ha sottolineato il capogruppo del Pd Marco Piendibene, allora la maggioranza del sindaco Tedesco continua sempre più a scricchiolare. "Con mari all'opposizione - ha detto il dem - siamo pronti a diventare 13 su 24, il numero che servirebbe per sfiduciare un'amministrazione". A lanciare il sasso la consigliera del M5S Daniela Lucernoni, chiedendo di fatto le dimissioni dell'ormai ex azzurra dal ruolo super partes di presidente della massima assise.

Calma apparente tra i banchi, "serenità" come un mantra ormai per il sindaco Tedesco, ma nervosismo nascosto tra telefonate, faccia a faccia fuori l'aula, parole a mezza bocca, gesti e occhiate lanciate, interventi di assessori, in particolare uno scatenato Vitali, dalla smania di intervenire per tranquillizzare sulla tenuta della maggioranza. E proprio dalla maggioranza è stato un Boschini ad evidenziare come il passaggio di Mari a FdI potrebbe rappresentare il viatico "per aprire la trattativa per far rientrare FdI nella sua naturale coalizione di centrodestra". "Ma non basta l'ingresso di un "infiltrato" della maggioranza a farci cambiare idea - ha voluto ribadire il capogruppo FdI Vincenzo Palombo - l'idea si cambia con i fatti e le proposte. Sicuramente l'intenzione di Mari di aderire a FdI  farebbe parte di un percorso che prevede step oggi disattesi ed accelerati". "Un dato è certo - ha fatto eco Attig della Svolta - la maggioranza continua a perdere pezzi".

Tra una schermaglia e l'altra, il consiglio è proseguito con i temi all'ordine del giorno, a partire dalla mozione "urgente" datata però 2020 del consigliere Scilipoti sull'attuazione del piano europeo "Just transition mechanism" e creazione di una commissione speciale per lo sviluppo di tutte le iniziative ad esse connesse, per passare poi alla discussione su una variazione d’urgenza da apportare agli stanziamenti del Bilancio di previsione finanziario 2022/2024. Ma qui, paradossalmente, in polemica con l'opposizione, è stata proprio la maggioranza a lasciare i banchi decretando la chiusura di un consiglio comunale tutt'altro che sereno, come qualcuno avrebbe voluto far credere.