LADISPOLI – Un cinghiale scuoiato nella zona di Torre Flavia. Una traccia forse della presenza, oltre che di questi mammiferi, di bracconieri che si sono introdotti nell’area protetta per uccidere gli animali che ormai da mesi hanno presso possesso del monumento naturale che attraversa i comuni costieri di Ladispoli e Cerveteri. Chi gestisce la palude non lo esclude. «Sono state trovate tracce di sangue nei pressi di via Fontana Morella – parla Corrado Battisti, per conto di Città Metropolitana – e quindi non possiamo escludere l’incidente. I cinghiali ormai sono fissi nella parte verso Cerveteri nei sentieri degli Olmi. Però è chiaro che non si può escludere la presenza di cacciatori considerato il ritrovamento delle pelle in quel modo». Un fatto mai registrato prima in questa zona del litorale. I mammiferi continuano a rappresentare un pericolo di notte per i cittadini che in auto e in moto si spostano proprio su via Fontana Morella. Un problema questo che non è stato finora risolto da chi di competenza. Una delle soluzioni al vaglio degli esperti era quella dell’inserimento di gabbie nel perimetro e nei sentieri del monumento naturale così da catturarli per poi trasferirli in un’azienda faunistico venatoria. Ad agosto gli “ospiti” si erano avvicinati minacciosamente al centro abitato nei pressi di via Torre Perla a Ladispoli percorrendo le sponde del fosso Vaccina. In precedenza erano comparsi sul lungomare di Marina di Cerveteri, nei pressi della stazione di Cerenova e anche a Furbara a ridosso degli scavi archeologici.

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