Annamaria Lupi

Con il fenomeno della denatalità che morde, anche la Tuscia deve tenere conto dell’impatto che la problematica ha sul sistema scuola. La Provincia ha quindi messo mano al piano di dimensionamento scolastico cercando, con gli accorpamenti, di ledere il meno possibile l’esistenza di alcuni istituti. A seguito della richiesta di distacco di Bassano Romano dal liceo Meucci di Ronciglione per creare una propria presidenza, Nepi ha proposto l’accorpamento della sede distaccata del Midossi all’istituto ronciglionese per evitare il sottodimensionamento, in termini di numeri di studenti, di quest'ultimo. Come spiegato da Eugenio Stelliferi, delegato al dimensionamento scolastico, «Bassano Romano avendo 929 iscritti ha richiesto l’autonomia scolastica con il distacco da Ronciglione».

Ma per evitare che Ronciglione sia appunto dimensionata «abbiamo deciso di licenziare favorevolmente una nuova scuola a Bassano e accorpare il linguistico-scientifico Midossi di Nepi al Meucci di Ronciglione». Un vero e proprio Risiko poco gradito a Civita Castellana. Il sindaco Luca Giampieri, pur ritenendo legittima la richiesta di autonomia di Bassano Romano, rivendica che il Midossi di Nepi è nato come concessione di sede distaccata del civitonico Colasanti. E vorrebbe, vista la rivoluzione in atto, riavere a Civita Castellana l’indirizzo linguistico. L’emendamento, a firma Giampieri e Antonio Porri, finalizzato a mantenere lo status quo è stato bocciato dal consiglio provinciale. Con solo due voti contrari, è stato approvato il piano di dimensionamento scolastico proposto da Stelliferi.

Piano che vede Civita Castellana dotarsi di due nuovi indirizzi: Robotica e Automazione. «Moduli attivati e decodificati - spiega Stelliferi - in base anche alle istanze arrivate dal mondo del lavoro e che potranno dare maggiore impulso al settore ceramico». Novità anche a Bagnoregio, dove lo storico istituto agrario Fratelli Agosti ha chiesto un nuovo indirizzo: l'alberghiero. Secondo le linee guida della Regione per tale indirizzo sono richiesti requisiti specifici e una serie di strutture. Problemi che sembra possano essere superati, il Comune infatti ha messo a disposizione una struttura che possiede tutti i requisiti previsti. L’idea, inoltre, sarebbe quella di realizzare un convitto per ospitare gli studenti.

«La provincia di Viterbo è l’unica ad esserne sprovvista, finora la Regione non lo ha mai concesso» osserva Stelliferi. Per quanto concerne l’area di Vetralla, dove insistono due istituti comprensivi che hanno chiesto un diverso collocamento, il delegato osserva che «essendo punto di riferimento per diversi paesi - Blera, Villa San Giovanni, Barbarano, Tre Croci, Monte Romano - è stato chiesto ai sindaci di soprassedere per rivedere la situazione il prossimo anno. Monte Romano, ad esempio, potrebbe essere accorpato a Tarquinia». Il presidente Alessandro Romoli pone l'accento sulle conseguenze della denatalità. «Nel giro dei prossimi anni si rischia di perdere il 20-30% di scuole non solo nei piccoli Comuni ma da quelli da 5000 abitanti in giù. Una perdita che andrebbe anche a incidere sulla scelta abitativa dei nuclei familiari».