SAN LORENZO NUOVO - «Ho appreso con profonda soddisfazione la notizia dell’archiviazione dell’inchiesta per presunto inquinamento delle acque del lago di Bolsena che vedeva coinvolti 12 sindaci o ex sindaci del comprensorio del lago, i vertici del Cobalb e 2 dirigenti della Provincia». Inizia così la nota del sindaco Massimo Bambini.


«In questi 18 mesi intercorsi dalla conclusione delle indagini preliminari ad oggi, io, così come penso i miei colleghi, siamo rimasti sereni; eravamo consapevoli di non aver fatto nulla di male, anzi siamo stati la classe dirigente che ha avuto il coraggio e la forza di imprimere una svolta definitiva alla situazione del Cobalb arrivando a farne dichiarare il fallimento; tuttavia è innegabile che quando si è sotto indagine una certa ansia la provi sempre». «La soddisfazione per questa archiviazione è triplice - spiega Bambini - : da una partequella personale, per la conclusione positiva della vicenda; da un’altra, invece, c’è soddisfazione perché il lavoro svolto al termine delle indagini preliminari dagli indagati e dai loro avvocati è stato intenso ma alla fine ha dato i suoi frutti; in particolare devo ringraziare vivamente il mio avvocato, Luca Paoletti di Montefiascone, amico da una vita, con il quale ho trascorso intere giornate ed anche qualche nottata per predisporre le memorie difensive, che, come riportato nella richiesta di archiviazione, sembrano aver colto nel segno; non era facile in venti giorni studiare migliaia di pagine di inchiesta e cercare di dimostrare quella che da subito è stata la nostra tesi. Per noi il lago non era inquinato, né sotto il profilo giuridico né sotto quello ecologico, visto che la variazione di fosforo era minima ed altalenante; la stessa Procura nella richiesta di archiviazione parla di “aumento peraltro contenuto in margini numericamente e percentualmente piuttosto esigui”. E se anche fosse ritenuto inquinato solo per un mero calcolo di punti in una classificazione sulla qualità delle acque che sembrerebbe aver poco o nulla di scientifico, non cè nessuna dimostrazione tangibile che ciò dipenda dagli sversamenti. In questo ci facevamo forza contando su un presupposto concreto: fino agli anni ’80, prima della costituzione del Cobalb e della costruzione dell’anello circumlacuale di depurazione, gli scarichi affluivano in gran parte al lago di Bolsena ma non si era mai parlato di aumento di fosforo; l’aumento, di contro, si è iniziato a verificare negli anni 2000 quando il Cobalb risultava nella piena efficienza; è evidente che le cause di questo fenomeno fisico-chimico, peraltro, come detto, molto contenuto, vadano ricercate altrove». Ma la più grande soddisfazione deriva dal fatto che il lago non versa in condizioni così critiche come ogni tanto qualcuno cerca di farci credere; dal 2018 infatti il livello del lago è tornato ad essere buono anche in quella classificazione sopra accennata e questo è ciò che effettivamente conta per il nostro territorio, per il nostro ambiente, per il nostro turismo. Spero che ora tutti voltino definitivamente pagi
na - conclude il sindaco -, anche chi sull’allarmismo ambientale ha costruito una carriera, e si possa parlare veramente del lago come di un lago da bere».


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