ROMA - A differenza di altre cucine tipiche per origine dei ristoratori e/o degli chef tipo toscani o siciliani, a Roma i marchigiani non sono in molti, anzi!, seppur tutti di più che discreta qualità.

Da quasi un lustro, nel cuore del quartiere Prati, un giovane chef, ma anche proprietario del locale, Federico Delmonte, vi accoglierà in uno spazio confortevole, seppur minimal, con cucina a vista. Dato anche il nome del locale, “Acciuga”, il menù è a base di mare e varia a seconda del pesce, sempre freschissimo, che Federico trova o che i fornitori gli portano.Noi abbiamo cominciato con il crudo, non banale; lo chef ci mette “del suo marchigiano”, lasciando però inalterato il sapore del pesce.

Ma per chi non ama il crudo c’è lo scottato.

Fra i primi meritano attenzione le linguine cotte al sugo di brodetto alla fanese, ma anche i quadrucci al sugo di lupini rossi.

Tra i secondi, se avete la pazienza di aspettare la cottura (20/30 minuti), consigliamo il brodetto alla fanese, altrimenti il pescato del giorno, quello che Federico avrà trovato, cotto sapientemente o anche fritto.

Ai dolci non siamo arrivati, avevamo mangiato troppo. Cantina corta ma con belle presenze e tanta attenzione alle marche, consigliamo il “mai sentito”, un frizzante nato da uve di verdicchio. Servizio attento e gentile, con lo chef che viene spesso ai tavoli.

Il conto? Mangiate pesce fresco…, ma uscite soddisfatti.

Acciuga, Via Vodice, 25a, Roma

Mez


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