Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso presentato da Tirreno Power e relativo al rinnovo della concessione demaniale per la centrale di Torrevaldaliga Sud. In particolare la società contestava le prescrizioni imposte dall’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno centro settentrionale, datate maggio 2021, inserite all’interno del quadro relativo alle opere della futura “Darsena Mare Nostrum”, dove andranno delocalizzati i traffici petroliferi portuali e, in via residuale, le rinfuse e merci varie. E appunto, tra le prescrizioni che avrebbero condizionato il giudizio positivo di compatibilità ambientale del progetto, al centro del ricorso quella che impone l'allontanamento dello scarico termico della centrale dal bacino portuale. Con il ricorso, Tirreno Power è insorta contro le determinazioni assunte dall'Autorità in occasione del rinnovo della Concessione, che nella sostanza, introducono specifiche prescrizioni che addebitano alla società i costi inerenti all'allontanamento dello scarico termico della centrale e il loro convogliamento del fluido all'esterno dello specchio acqueo portuale. Il Tar, premettendo che, prima dell'adozione dei provvedimenti contestati «gli oneri di eliminazione delle interferenze facevano carico alla società concessionaria della Darsena», ha ritenuto tra l'altro che «tale delicato assetto è stato sostanzialmente ribaltato con gli atti all'esame del Collegio». E l'iter così attivato «si rivela contrastante con i canoni che devono governare l'istruttoria e l'impianto motivazionale a supporto di atti che, in presenza di un siffatto radicale “cambio di rotta”, determinano rilevanti impatti sui protagonisti coinvolti».


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