Fa strano pensare al fatto che le Olimpiadi antiche furono cancellate dal panorama internazionale dell’epoca per il volere (indiretto) di un imperatore, su forte consiglio di un vescovo di Sacra Romana Chiesa. Eppure, il 393 d.C. descrive esattamente come finirono i Giochi Olimpici di origine greca. Dopo la nascita delle Olimpiadi nel 776 a.C. con una sola disciplina, lo stadion (gli odierni 200 metri piani), con il passare delle edizioni e dei secoli, i Giochi Olimpici diventarono uno spettacolo continentale. Accorrevano romani, imperatori, nobili, greci, e città nord-europee.


Città dell'Africa nord-orientale attraversavano aree desertiche pur di partecipare. Partecipò persino il famoso imperatore Nerone, vincendo molte gare (in questo caso molti sfidanti lo lasciarono vincere per paura di vendette). Alla conquista romana di mezza Europa, però, si affiancò lo sviluppo della Chiesa e del suo enorme potere. Si deve ricordare che le Olimpiadi erano nate per rendere omaggio agli Dèi e non al Dio cristiano, visto che nel 776 a.C. la venuta di Gesù era ancora molto lontana. Il 313 d.C. decretò l’ascesa formale del Cristianesimo con il famoso editto di Milano per opera dell’imperatore Costantino. Per alcuni anni coabitarono due religioni nell’impero romano. Paganesimo e Cristianesimo erano affiancati. L’ascesa della Chiesa fu però rapida. E nel 393 d.C. il potente vescovo di Milano ebbe la possibilità di cancellare giuridicamente le altre religioni per rendere la Chiesa unica, sovrana e inimitabile. La chance fu offerta da un tragico evento militare avvenuto nel 390 d.c. a Tessalonica, l’odierna Salonicco, in Grecia. Una forte protesta civile fu sedata nel sangue e il vescovo Ambrogio, venuto a sapere di questa orribile tragedia, bollò d’infamia l’ordine impartito da Teodosio di reprimere con la violenza la ribellione per opera dei legionari. Impose quindi un pesante atto pubblico di espiazione del “peccato”. A questa minaccia l’imperatore resse per circa 3 anni, ma vista la perdita dei contatti con la Chiesa, l’Imperatore si eresse a paladino della religione cristiana con l’emanazione del famoso editto di Teodosio del 393 d.C. In tale atto non ci fu un esplicito riferimento alle Olimpiadi ma l’editto era basato sul divieto di compiere atti contrari alla Chiesa e alla religione cristiana. Fondamentalmente imponeva la religione cristiana come unica religione. Visto che le Olimpiadi erano un modo per rendere omaggio agli dèi pagani, la loro abolizione fu indiretta. Sopravvissero per altre edizioni (mai contate nella storia), con le partecipazioni che scemarono di colpo, per poi scomparire nel buio del medioevo fino a quando il barone francese Pierre de Coubertin non le riesumò dalla storia nel 1896.


©RIPRODUZIONE RISERVATA