CANEPINA - Nella serata del 12 novembre a Canepina, in occasione della celebrazione eucaristica nella ricorrenza dei 505 anni della consacrazione della chiesa di Santa Maria Assunta, i Carabinieri della Compagnia di Viterbo hanno restituito alla comunità parrocchiale il calice del diciannovesimo secolo, rubato nella primavera scorsa da un armadio della sacrestia della vicina chiesa di San Michele Arcangelo.

Gli accertamenti, sospinti dall’attiva collaborazione di parrocchiani e dalla sinergia tra la Stazione Carabinieri di Canepina e quella di Lido di Camaiore - Compagnia Carabinieri di Viareggio (LU), hanno permesso il ritrovamento del pezzo con parti in argento presso un antiquario della Versilia, con la denuncia di due persone ritenute responsabili del reato di ricettazione.

La riconsegna è avvenuta alla presenza del Vicario della Diocesi di Viterbo, Don Luigi Fabbri con il Parroco Don Gianluca Scrimieri e i giovani seminaristi.

PRESUNZIONE DI INNOCENZA Il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono fatte indagini durante lo svolgimento dell’azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza, art 27 Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva.