SORIANO NEL CIMINO - «Unopiù è uscita dal concordato preventivo». Ad annunciarlo è la stessa azienda, conosciuta a livello internazionale per la produzione di arredamento per esterni di qualità. «Unopiù - si legge nella nota - ha ottenuto l’approvazione ufficiale dell’uscita dalle procedure di concordato preventivo, dichiarando chiusa la fase di ristrutturazione aziendale iniziata nel 2019».


L’operazione ha coinvolto diversi settori di Unopiù, nata nel 1978 a Soriano nel Cimino. «Un remix di canali di vendita e una forte trasformazione digitale – spiegano dall’azienda – puntare sull’e-commerce per raggiungere oltre il 20% del fatturato totale, una razionalizzazione degli showroom gestiti direttamente, una nuova attenzione ai partner commerciali e contrattuali».


Dalla fase di ristrutturazione sono stati fatti passi avanti: «Nel 2019, a un anno dal nuovo management guidato dal ceo Christian Rauch, Unopiù ha registrato i migliori risultati degli otto anni precedenti. Il fatturato nel 2021 è cresciuto complessivamente, raggiungendo il miglior Ebitda (margine operativo lordo) degli ultimi dieci anni, con un aumento su base omogenea pari al 27% in più rispetto al 2020».


Nonostante la crisi europea attuale, Unopiù è molto fiduciosa per il suo futuro. «Grazie alla nostra strategia chiara, al nostro impegno quotidiano e a investimenti strategici, stiamo trasformando Unopiù in un leader globale del settore», assicura il Ceo Rauch. La maggior parte della crescita dei ricavi verrà dal business B2B e dall’e-commerce. La società si focalizzerà, in particolare, sulla Trasformazione Digitale che modernizzerà e rafforzerà ogni parte dell’azienda. Inoltre, un nuovo Retail Concept integrerà il mondo digitale con lo store fisico.


Questo format sarà inaugurato presto nelle maggiori capitali del design europeo. Unopiù darà anche vita a un dipartimento ‘Boutique Contract’, creato per sviluppare il business con il mondo dell’ospitalità e dei professionisti del mondo dell’architettura. «Ora, Unopiù cammina su basi solide. Possiamo concentrarci ancora di più sulla sua crescita sostenibile. L’uscita dal concordato, insieme a una situazione patrimoniale con zero debiti bancari in bilancio e agli straordinari risultati conseguiti, consente a Unopiù di tornare sul mercato con operazioni di finanziamento rivolte a imprimere un boost alla crescita», conclude il Ceo.