Non ce l'ha fatta Raffaele Caiazza, il 63enne investito circa un mese fa a ponte dell’Elce. L’imprenditore, ex presidente della Virtus Pilastro, è morto ieri all’ospedale di Belcolle dopo un mese di coma farmacologico. Le sue condizioni erano apparse sin dal primo momento disperate. Subito dopo l’incidente era stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico. Ieri il suo cuore ha cessato di battere. L’investimento era avvenuto nel primo pomeriggio del 10 ottobre, all’altezza del semaforo che si trova all’incrocio del nuovo complesso edilizio. L’impatto con un’Audi, che viaggiava in direzione Roma, era stato così violento che Caiazza era stato sbalzato a una decina di metri di distanza. L’uomo era stato trasportato in ospedale in codice rosso ed era stato ricoverato in rianimazione. Nell’impatto aveva riportato, infatti, diversi traumi, tra cui quello più grave alla testa.Tante le attestazioni di affetto e l’incoraggiamento a non mollare, arrivato in queste settimane da quanti lo conoscevano. Caiazza, infatti, era molto noto e stimato in città sia per l’attività imprenditoriale nel campo dei rottami e per il suo impegno nello sport. Ieri sera non erano stati ancora fissati i funerali in quanto la salma è a disposizione del magistrato. Non appena si è appresa la notizia della sua morte, sono state tante le attestazioni di cordoglio. Tra le altre quella dell’ex sindaco di Viterbo, Giovanni Arena: «È con grandissimo dolore - scrive - che ho saputo della scomparsa di Raffaele Caiazza, vittima di un terribile incidente. Aveva sia la residenza che l'attività lavorativa nel nostro quartiere di Ponte dell'Elce, e con lui spesso mi trattenevo in piacevoli chiacchierate. Un gran lavoratore, una persona seria e perbene. Esprimo le più sentite condoglianze alla famiglia Caiazza». L’asd Sorianese lo ricorda così: «Siamo certi abbia lottato con tutte le proprie forze, come ha dimostrato di saper lottare sul campo, purtroppo però non è bastato ed oggi ci ha lasciato. La Sorianese si stringe attorno alla famiglia Caiazza, ma in generale a tutte le persone che con Raffaele hanno condiviso la sua passione».