CIVITAVECCHIA - "A livello nazionale i numeri certificano come il commercio al dettaglio sia oggi il comparto più in sofferenza del sistema economico".

Inizia così una nota di Tullio Nunzi di Meno poltrone e più panchine che torna ad accendere i riflettori sulla difficile situazione dei commercianti, cittadini e non.

"Tra pandemia - spiega -, mutamenti abitudini consumatori, concorrenza grande distribuzione organizzata e piattaforme on line, i rincari delle bollette energetiche e l’inflazione che incide sulla capacità di spesa dei clienti questo settore è una vera bomba ad orologeria pronta ad esplodere nei prossimi mesi con conseguenze sull’impoverimento del tessuto urbano e il presidio del territorio. I servizi di prossimità sono a forte rischio se si chiudono i negozi e si spengono le luci in città".

Secondo Nunzi sarebbe "necessario su temi di questa natura un consiglio comunale aperto, ma poiché nessuna forza politica lo reputa necessario, almeno si potrebbe pensare ad un osservatorio sul commercio che ricordo in città è il settore preponderante per numero di occupati e contributo al pil. Perché al di là dei proclami non si conosce quanti esercizi mancano all appello, quale tipologia sia maggiormente in sofferenza, quale sia il bilancio dei nati-morti delle imprese, quali imprese rischiano il default, se la spinta del dopo covid si è esaurita. Quante ditte sono a rischio e abbasseranno saracinesche. Il commercio, come il calcio, è fatto di passione entusiasmo, ma ha bisogno di numeri certi, chiari, oltretutto Civitavecchia ha una sede della CCIA per cui l’osservatorio avrebbe una ragione, al di là del fatto che nel porto transitano tre milioni di persone. Temo - conclude - che la natività delle imprese potrà peggiorare in un prossimo futuro e bisogna intervenire in fretta".

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