«Il ritorno della pergamena del Conclave a Palazzo dei Papi era già deciso. Era la naturale conclusione di un percorso che abbiamo avviato sotto l’amministrazione Arena». Marco De Carolis, ex assessore alla cultura, smorza i toni trionfalistici con cui l’amministrazione Frontini e, in particolare, l’assessore alla Bellezza, Vittorio Sgarbi, hanno presentato il “ritorno a casa” della pergamena. «Questo progetto ci ha impegnato per 3 anni e mezzo - dice De Carolis - Il lavoro più grande è stato quello di portare la pergamena dal Consorzio Biblioteche a Palazzo dei Priori, grazie alla disponibilità di Paolo Pelliccia». Uno spostamento che ha richiesto una serie di pareri, anche tecnici, tra cui quelli del Vaticano.

«L’accordo prevedeva - ricorda Marco De Carolis - che la pergamena rimanesse a Palazzo dei Priori un anno, un anno e mezzo per poi essere sottoposta a un piccolo intervento di restauro in Vaticano, come richiesto da loro, e andare nella sua naturale collocazione che è Palazzo dei Papi. Non abbiamo avuto il tempo di portare a conclusione tutto il progetto. La pergamena è stata spostata a Palazzo dei Priori il 22 dicembre dell’anno scorso, il giorno dopo le dimissioni dal notaio dei consiglieri che hanno segnato la fine dell’amministrazione Arena». Questo vuol dire che presto l’antica pergamena andrà a Roma?

«Sicuramente deve essere sottoposta a un piccolo intervento di restauro - dice De Carolis - come ci era stato detto a suo tempo. Sarà il Vaticano ad occuparsene con la speranza che poi la pergamena non rimanga lì».

M.D.L.