SANTA MARINELLA – «Sono venuto a conoscenza di alcune dichiarazioni rilasciate dalla responsabile del Comitato per l'emergenza abitativa Stefania Abbatiello, circa le case popolari del comprensorio di via Elcetina, già chiarita da tempo e su cui si è tornati a discutere, addossando colpe sul Comune di Santa Marinella».


Questo il commento del sindaco Pietro Tidei, in risposta alla presidentessa del Comitato per la Casa che accusava l’amministrazione comunale e l’Ater di ritardare le pratiche amministrative per assegnare i primi alloggi popolari.


“Non abbiamo colpe – fa sapere il sindaco - l'iter è più lungo del previsto. Le questioni dell’Ater sono state già chiarite da tempo e trovo davvero inutile continuare ad affrontare l'argomento. La questione è sempre la stessa. La Regione Lazio ha subito un ritardo nell’erogazione del contributo e l’Ater sta procedendo alla ristrutturazione degli appartamenti, impiegando oltre ogni previsione tempi piuttosto lunghi, ma l'intervento è in dirittura d'arrivo. Entro il 31 dicembre saranno consegnate le abitazioni. A differenza di quanto detto dall’Abbatiello circa la passerella delle preassegnazioni, rispondiamo che la preassegnazione degli alloggi è stata espressamente richiesta da lei, cosa che adesso ci riconosce come torto, si mettesse d'accordo con la propria coscienza. E nonostante questo, abbiamo anche provveduto all'assegnazione definitiva agli aventi diritto. Ciò significa che non appena le abitazioni saranno consegnate dall'Ater, i proprietari potranno accedervi tranquillamente». «Quindi – conclude Tidei - quando si dà la colpa alla passerella dei politici, si parla a sproposito, solo per dar fiato alle parole. Dopo 70 anni affideremo le case ai nostri cittadini, subito i primi 8 appartamenti e successivamente i restanti 21. Al momento possiamo solo che aspettare. La responsabile del Comitato per l'emergenza abitativa svolgesse il suo lavoro con calma e serietà senza alzare polveroni per un po' di visibilità sui giornali locali e ci facesse svolgere serenamente il nostro lavoro».


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