Emozione per il ritorno della minimacchina del Centro storico. Ieri sera il trasporto dedicato a Renzo Lucarini. Sotto i suoi occhi sono passate generazioni di minifacchini, guidati dalla sua esperienza e dal suo grande amore. Renzo è scomparso tragicamente più di un anno fa ma ha lasciato il testimone a suo figlio Alessandro che continua la sua opera di timoniere della minimacchina più antica di Viterbo. La partenza alle 21 in punto da piazza Dante, dopo che la sindaca Frontini ha acceso l’impianto della macchinina. “Al sollevate e fermi” impartito dal capofacchino Sandro Rossi, la piccola colonna di luce è scivolata giù per via Mazzini dove i facchinetti hanno affrontato uno degli ostacoli più impegnativi di tutto il percorso: l’arco adiacente all’ex Carivit. Da lì, via: lungo il percorso che li ha portati a calcare il suolo di via dell’Orologio vecchio, piazza delle Erbe, via Saffi dove “Luce di Rosa” si è ricongiunta a un tratto del percorso della Macchina grande. Infine, proprio come i cavalieri di santa Rosa adulti, un’ultima volata sulla salita che conduce all’Abbazia.