LADISPOLI - «Anche questi suppongo siano caduti dal cielo. Ne è piena tutta la spiaggia». A parlare è una bagnante che nei giorni scorsi scesa in spiaggia ha dovuto fare i conti con esche vive (bigattini) nascosti tra i granelli di sabbia e che sbucavano fuori tra i teli dei bagnanti. Una situazione che ha causato ira in molti dei presenti, con alcuni genitori che hanno deciso di andare altrove. Dito puntato contro i pescatori amatoriali che dal tramonto all’alba possono utilizzare l’arenile per la pesca e che molto spesso, purtroppo, anziché portare via i rifiuti (quali ami e lenze) li lasciano sul posto causando un pericolo per i bagnanti e sopratuttto per i bambini. Situazione comune anche a Cerveteri dove nelle settimane scorse alcuni volontari di Torre Flavia, durante una passeggiata, avevano individuato in spiaggia, a Campo di Mare, nei pressi del fosso Zambra, metri e metri di lenze abbandonate sull’arenile. «Si tratta di un fatto grave – avevano denunciato le volontarie che avevano salvato un pullo di fratino da una lenza rimasta impigliata nella sua zampa – Quel filo avrebbe potuto farlo restare impigliato da qualche parte diventando preda facile degli animali selvatici. Sarebbe anche potuto morire di fame». Da qui era già partito l’appello dei volontari a pescatori ma anche ai bagnanti: lasciare pulite le spiagge.

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