CERVETERI - «Attenzione ai problemi della scuola: sicurezza e piena agibilità dei plessi, trasporto garantito anche per i bambini diversamente abili». È questo lo slogan che molti genitori hanno sentito ripetere durante la campagna elettorale ma che fa infuriare. «La campagna elettorale per questi candidati è già iniziata mesi fa quando si è cercato di reclutare nelle proprie liste rappresentanti femminili tra i vari istituti giustificando tali approcci con il fatto che le candidate femminili riescono ad ottenere più facilmente voti». A parlare è un gruppo di genitori del Giovanni Cena di Cerveteri che puntano il dito contro le due candidate a sindaco e soprattutto contro l'amministrazione uscente, rea di non aver ascoltato a dovere le esigenze e problematiche più volte denunciate dalle famiglie. «Come mai - si chiedono - questa amministrazione per 10 anni ha chiaramente favorito un istituto scolastico rispetto a un altro, permettendo iscrizioni anche fuori il numero massimo consentito e a chiaro svantaggio dell'altro?».

C'è poi la questione legata ai locali del Cena fino a poche settimane fa occupate dal centro cottura. «Come mai si liberano soltanto a fine anno scolastico e dopo ben 10 anni i locali usati come mensa? Non sarebbe stato un grande vantaggio economico per tutti far presente già a gennaio che tali locali sarebbero stati messi a disposizione, agevolando le iscrizioni nell’istituto Cena e non dover spedire classi di alunni della Salvo alle Due casette? I soldi degli scuolabus per tali alunni da chi verranno pagati? Saranno a carico del comune e a discapito di tanti genitori che invece devono pagare mensilmente per poter far arrivare i loro figli a scuola con i mezzi del comune? E quando in realtà c’è un Istituto a disposizione di cui potrebbero usufruire? Istituto perennemente bistrattato da questa amministrazione».

Un problema, quello della capienza degli istituti scolastici del territorio più volte denunciato dai genitori con l'amministrazione comunale che ha sempre puntato il dito altrove. Né i genitori dimenticano la tensostruttura allestita dall'amministrazione comunale dove collocare alcune classi. «È stato soltanto grazie al rifiuto e alla determinazione dei genitori che hanno chiesto l’intervento della Asl che si è potuto evitare una situazione di grave disagio e pericolo per gli alunni della scuola, visto che da lì a non molto tempo dopo si è verificata anche una tromba d’aria che avrebbe inevitabilmente fatto prendere il volo a queste tende. I genitori hanno comunque dovuto pagare un prezzo alto per la carenza di spazi voluta da questa amministrazione, in quanto gli alunni sono stati trasferiti a fare lezione dentro a dei container. Stessa situazione per circa 50 bambini della materna che nel 2018, ancora non in una situazione di emergenza, sono stati trasferiti in un refettorio».

«A tutt’oggi - proseguono - esiste una lista di criticità presentata dalla dirigenza e dai rappresentanti del Giovanni Cena, che non è stata mai presa in considerazione. Criticità varie e importanti come gli alberi di pino dichiarati pericolosi dalla Protezione Civile per svariati motivi. Di fronte all’ennesimo sollecito di intervento, a una delle rappresentanti della scuola è stato risposto: tornate dopo le elezioni. A tutt’oggi rimane anche il disagio di molti docenti che desiderano poter insegnare al Giovanni Cena, essendo comunque una scuola di eccellenza, ma che non possono farlo in quanto l’unico modo per poter raggiungere questo istituto è un proprio automezzo. Problema anche questo per il quale non c’è mai stata la volontà di trovare una soluzione».

©RIPRODUZIONE RISERVATA