LADISPOLI – Scontro sull’Aurelia l’altra notte tra due auto all’altezza di Marina San Nicola. Un impatto violentissimo al chilometro 35 tra le vetture guidate da due giovani, rispettivamente un cerveterano di 26 e un ladispolano di 23 anni, che per fortuna sono rimasti illesi. Sul posto, intorno alle 2.30, sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Marina di Cerveteri per soccorrere i rispettivi conducenti e gli agenti della Polizia di stato diretti dal dirigente, Federico Zaccaria. Non è chiara ancora la dinamica anche se pare evidente che uno dei due abbia perso il controllo del volante occupando l’altra corsia di marcia. La squadra 26 A dei pompieri ha liberato i ragazzi dalle lamiere accartocciate, affidandoli alle cure del personale sanitario del 118 e poi trasportati in ospedale. I rilievi sono affidati ai poliziotti che avrebbero già gli esiti dell’alcol test e il cerveterano, alla guida della Ford Fiesta, è risultato positivo. Investigatori in attesa anche dell’altro esame. La solita Aurelia torna al centro delle polemiche. Tanti gli incidenti avvenuti proprio tra San Nicola e Palo Laziale in questi mesi. In particolare tra i chilometri 36 e 40 le insidie sono dietro l’angolo per chi deve svoltare nelle frazioni agricole Monteroni, Boietto e Olmetto. «Questo perché – spiega Biagio Camicia, presidente di Consumatori Italiani Ladispoli-Cerveteri - la doppia striscia continua impedirebbe ai conducenti di auto e moto di attraversarla, ma il tragitto è troppo lungo per effettuare l’inversione di marcia corretta e molte persone di conseguenza non rispettano il codice della strada. È sbagliata questa manovra sia chiaro, però occorre un intervento di chi di competenza». Anche in questo tratto i residenti avevano richiesto la realizzazione di una rotonda o di una corsia di accelerazione e una di decelerazione per limitare il caos. La carreggiata ristretta però non consentirebbe di attuare questo piano urbanistico. «Passano i mesi ma lo scenario è sempre lo stesso – parla Massimo Renna, presidente del comitato Olmetto – eppure basterebbe poco per limitare i rischi, come l’installazione di dissuasori o new jersey. Regione, Anas e Comune si mettano intorno ad un tavolo».

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