“Castagnari, il Fattori e la Ditech di Leggiero: altri tre tasselli per un mosaico che sta venendo alla luce”. Questo fu esattamente il titolo del comunicato stampa scritto il primo luglio 2021, giorno in cui si svolse la conferenza stampa di presentazione del nuovo allenatore del Civitavecchia Calcio 1920 Massimo Castagnari, ora fuori dalla società per scelta consensuale tra lui e il presidente Patrizio Presutti. Un addio che, parliamoci chiaro, ha fatto scalpore in città, perché molti tifosi e sostenitori della Vecchia non se l’aspettavano, ci sono rimasti male a vederlo andare via soltanto dopo un anno di permanenza sulla panchina nerazzurra, nonostante la conquista della Coppa Italia di Eccellenza, riportata in città dopo quasi trent’anni. E poi, per non dimenticare la storia, Castagnari fu anche l’artefice della storica promozione in Eccellenza della Cpc2005 nel maggio del 2016, quando l’attuale presidente nerazzurro all’epoca era un giovanissimo direttore generale. Ora la domanda di tanti addetti ai lavori del litorale e non della città, perché chi abita a Civitavecchia più o meno le cose le sa, è quella di sapere, come lecito che sia, l’identità del successore di mister Castagnari. Et voilà: il tecnico molto vicino alla panchina del Civitavecchia sembra avere già nome e cognome, che corrisponde a quello di Alessio Bifini, conosciuto anche come “Bifo”, tecnico toscano originario di Grosseto che in questa stagione sportiva è stato esonerato due volte da società sportive di serie D, a gennaio dal team ligure della Sanremese e dieci mesi dopo, a inizio novembre, dal club toscano del Ghiviborgo, con il quale è ancora vincolato fino al prossimo 30 giugno. Una data fatidica quest’ultima, che la dirigenza difficilmente aspetterà per diffondere il comunicato ufficiale con la nota del nuovo allenatore. È infatti una questione di un paio di settimane, con Presutti & Co che chiuderanno, soltanto tra loro, l’intera faccenda, per poi iniziare il minuto dopo a costruire la squadra, con l’entrata in scena del direttore sportivo Daniel D’Aponte. E ci sarà da divertirsi per il 25enne civitavecchiese, perché quest’anno probabilmente il budget sarà ancor di più di quello dello scorso anno. Dai rumors, infatti, e in particolar modo dai bene informati, si evince per prima cosa che Bifini, da Grosseto, non porterebbe soltanto l’accento toscano, così come da Tarquinia non farebbe - e non ha mai fatto - altrettanto l’imprenditore Raffaele Leggiero con il dialetto della Tuscia Viterbese, perché il numero uno della Ditech Srl (azienda progettatrice e costruttrice di parcometri, già sponsor del Civitavecchia), quest’anno è nuovamente pronto per affiancare con grandissimo impegno il presidente Patrizio Presutti e il society manager Ivano Iacomelli. E sempre i bene informati, che conoscono bene il quartiere di Campo dell’Oro e frequentano la zona di Largo Martiri di Via Fani, non confermano soltanto la sua posizione nell’organigramma societario, ma gli associano anche qualche mansione in più. È comunque giusto precisare che Leggiero fa già parte di quello attuale, visto che figura insieme ad Ivano Iacomelli nella carica di society manager.Però ora le cose sembrano essere diverse dalla passata stagione: c’è un progetto importante, anzi, a detta di Leggiero (raggiunto telefonicamente nella giornata di ieri) «importantissimo». Il numero uno di Ditech Srl ha brevemente fatto un riassunto di quello che sta avvenendo in quest’ultimo periodo tra lui e la dirigenza nerazzurra: «Posso affermare che con la società del Civitavecchia Calcio 1920 del presidente Patrizio Presutti c’è un ragionamento con il fine di far nascere un progetto importantissimo». Dunque, poche parole ma assolutamente determinanti che hanno il proprio peso: perché se l’impegno per costruire qualcosa di grande è in atto, così come il ragionamento in corso per far nascere l’importantissimo progetto, a questo punto è ovvio che i conti tornano: è chiaramente questo l’anno della serie D, anche perché ora o mai più. Se buoni investimenti sono previsti in questa stagione ben venga per la Civitavecchia sportiva e per i tanti tifosi della società centenaria. E poi non dimentichiamo che quando si insediò come presidente Patrizio Presutti dopo la fusione di Civitavecchia Calcio e Cpc2005 nel giugno del 2019, fu proprio lui a dichiarare che il progetto per giocarsi le carte per la serie D era triennale. È vero che sono già passati, ma ovviamente non bisogna contare l’anno perso a causa della pandemia da Coronavirus, e allora ecco qui che l’annata sportiva per la D è proprio questa che sta per entrare: stagione 2022/2023.Ora, mentre si aspetta la probabilissima conferma da parte della società per la nomina di mister Bifini, per tutti la maggiore attesa in questo momento è quella di vedere le cariche che verranno assegnate ai dirigenti nerazzurri all’interno dell’organigramma, perché a quanto pare sembra che è proprio per quest’ultimo fatto se ancora non viene data la conferma del tecnico in panchina. La società renderà noto il tutto solo quando saranno messe al posto giusto tutte le pedine, anche perché dei piccoli cambiamenti sono all’orizzonte, ma non solo nell’assetto societario, anche per quel che riguarda quello tecnico, ma su quest’ultimo ci ritorneremo. Insomma, c’è soltanto da pazientare, anche se le cose sembrano essere piuttosto chiare, visto che Leggiero nella sua breve dichiarazione ha lasciato intendere con molta franchezza quale sia l’ambizione (leggasi serie D), di quest’anno del Civitavecchia Calcio 1920.Un’ultima considerazione, anche se si tratta di una coincidenza (?). Fino ad un anno fa, a pochi chilometri da Civitavecchia, c’era una società - ad oggi fallita - che nel luglio del 2021 mise in vendita il proprio titolo di Eccellenza, che si chiamava Corneto Tarquinia, che in un modo o nell’altro, sempre per pura casualità (?) mette in comune tre persone: una interna alla società ma relativamente fuori da questa circostanza, che è Daniel D’Aponte (direttore sportivo della società etrusca da giugno 2020 a gennaio 2021) e la coppia Bifini-Leggiero, che per sette mesi ha condiviso l’esperienza cornetana. Il primo è stato allenatore della Corneto da ottobre 2019 a maggio 2020 e il secondo è stato lo storico patron e main sponsor che negli ultimi anni (fino a quando non ha fatto un passo indietro, ossia a novembre 2020), investì moltissimo proprio sul club tarquiniese. Poi tutto è sfumato, tutto è finito come sono finite le più belle storie di vari club calcistici. Certo è che quest’ultimo duo, ma come un qualsiasi duo generale fuori da Civitavecchia, solo per fare un esempio, potrebbe rendere forse ancor più chiaro di quanto possa essere in voga la moda (ma non è il caso del Civitavecchia e tantomeno di mister Bifini e dell’imprenditore Leggiero) che da un paio di anni si sta verificando nel mondo del calcio dilettantistico: quella dell’ingresso nell’organigramma dirigenziale da parte di persone (nella maggior parte dei casi impresari) che portano lo sponsor insieme all’allenatore obbligatoriamente da ingaggiare. Una “brutta” moda che purtroppo nel Lazio e non solo sembra essere molto seguita, ma che è semplicemente il male del calcio. Sia chiaro: è soltanto un semplice pensiero. Speriamo di sbagliarci.
Mat. Cec.
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