Ancora un Sos dal mercato cittadino che, una serranda abbassata alla volta, continua la sua lenta agonia. Prima della cantonata presa con la fiera ribattezzata del “trattoretto”, annunciata e poi saltata, si era molto parlato del futuro del mercato, in particolare dell’imminente smontaggio della tensostruttura di piazza Regina Margherita e di alcuni piccoli interventi per riportare decoro nelle aree mercatali ma, ad oggi, nulla di fatto. Di tutte le belle parole - come ad esempio riportare in sede gli altri mercati e le casette di legno alla locazione originale - non rimane altro se non il degrado di un mercato lasciato a se stesso, abbandonato, con bagni chiusi da giorni o che comunque vengono chiusi alle 11 di mattina. Una situazione imbarazzante per i tanti commercianti costretti a fingere di non vedere i volti disgustati dei crocieristi che passano tra sporcizia e disorganizzazione. Passano i mesi - gli anni se si contano anche le precedenti giunte - e il mercato rimane appeso, in bilico tra il vecchio e “temporaneo” che ormai dura da dieci anni e il nuovo, con un restyling - con tanto di tre milioni in arrivo dal Ministero - che resta nella lista delle cose da fare e che appare, almeno ad un osservatore esterno, più lontano che mai. Intanto i commercianti si confrontano con il quotidiano, con un cantiere sempre aperto vicino al parcheggio della trincea, con servizi igienici che lasciano a desiderare e con il totale silenzio del Pincio. Ad oggi l’unico intervento tangibile effettuato dall’amministrazione è stata l’apertura del varco su corso Centocelle, realizzato da defenestrato Sandro De Paolis, il resto sono chiacchiere.


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