CIVITAVECCHIA - Sono ore decisive per le sorti dello scalo cittadino. La vertenza legata allo scarico e carico dei container destinati ai magazzini refeer del terminal Cfft è ad un bivio: domani infatti la società sarà presente a Madrid, per la fiera della logistica. E in quell'occasione dovrà dare risposte a quei clienti che hanno manifestato più volte la necessità di scaricare a ciglio banchina, per accelerare i tempi e garantire un percorso diretto per la merce. Stessi clienti che sarebbero pronti a lasciare lo scalo, dirottando le proprie navi verso Salerno o Livorno, già pronti ad accogliere questi traffici. Una questione delicata, la cui risoluzione è affidata tutta nelle mani dei vertici dell'Autorità di sistema portuale che hanno convocato per domani mattina alle 10.30 una conferenza stampa "sulle vicende di stretta attualità del porto di Civitavecchia legate alla merce containerizzata e ai rapporti tra porto e interporto". E fuori Molo Vespucci, in attesa appunto della decisione dell'Authority, ci saranno i lavoratori di Cfft, in sit-in, preoccupati per il loro futuro occupazionale.



Nel frattempo è in programma questa mattina a Roma l'incontro tra i sindacati - Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl ed Usb - e l'assessore regionale Mauro Alessandri, al quale le parti sociali si erano appellate la scorsa settimana proprio per affrontare le diverse problematiche che investono lo scalo cittadino, legate soprattutto al settore delle merci, in sofferenza. "Si tratta di avvenimenti - hanno spiegato i segretari dei sindacati - che se non gestiti in maniera lungimirante da parte di tutti i soggetti e, in primis, le autorità competenti, rischiano di mettere in crisi i posti di lavoro di centinaia di lavoratori e conseguentemente la stabilità del tessuto cittadino e portuale nella stessa misura". 



I sindacati, alla luce dell'ultimo comitato di gestione straordinario e agli esiti gudicati "insufficienti per gli impegni previsti" hanno proclamato lo stato di agitazione dell'intero porto e le due giornate di sciopero generale del 6 e 7 novembre, dicendosi preoccupati per le prospettive future e per la tenuta occupazionale di tutto il sistema portuale. "Fermo restando, come detto già in passato, un auspicabile accordo commerciale tra Rtc e Cfft - spiegano i segretari - ad oggi non si intravedono quei provvedimenti necessari a consolidare ed incrementare le merci nello scalo di Civitavecchia. Allargando la visione generale al porto la mancanza di strategia e di autorevolezza decisionale dei vertici dell'Adsp, sta indirizzando lo scalo verso una posizione commerciale marginale, nonostante la vicinanza del mercato di Roma".