S. MARINELLA - Si chiude il 7 settembre al castello di Santa Severa, la rassegna “Sere d’Estate”, organizzata dalla Regione Lazio e realizzata da LazioCrea in collaborazione con il Comune. Ospite del palco situato nel plesso medioevale, la cantante Tosca, a conclusione del suo tour partito nel 2014 con “Il suono della voce” e proseguito nel 2017 con “Appunti musicali dal mondo”.



Un lungo cammino senza frontiere intorno alla musica e alle parole che si è arricchito nel tempo di collaborazioni illustri quali Ivano Fossati, Danilo Rea, Gabriele Mirabassi, Nicola Piovani, Germano Mazzocchetti, Joe Barbieri, Gegè Telesforo, Guinga. “Quando ho inciso questi due album – dice Tosca - non avrei mai immaginato la meraviglia che mi aspettava. Avevo sottovalutato la potenza e la bellezza della musica, una pelle di mille colori che è insieme incontro, mescolanza, amicizia, sangue. La sua potenza è incredibile, va dove vuole e io mi sono solo lasciata guidare. Ho cantato in venti lingue e dialetti differenti, sono entrata in teatri, riserve naturali, festival e club storici e ho incrociato sguardi, sorrisi, stretto le mani di tantissime persone. Il calore del pubblico mi ha accompagnata in questo doppio progetto, che ad ogni tappa si arricchiva sempre di più. Ora mi concedo una pausa prima di ripartire per un nuovo viaggio che mi porterà ad esplorare nuovi percorsi”.



Cantante e attrice eclettica, da sempre affascinata dalle musiche popolari del mondo, Tosca ha fatto sue quelle radici sonore che ogni cultura da lei approcciata ha saputo donarle. Rimettendo insieme le tappe più significative di questo suo cammino artistico è nato un viaggio in acustico attorno alla terra, un mosaico musicale tanto variegato quanto armonioso. Uno spettacolo di suoni e parole che conduce l’artista e lo spettatore attraverso un percorso poetico ed emozionante, anche grazie al sapiente utilizzo di lingue molto lontane fra loro. Un “racconto in musica”, poetico e vibrante, che passa da un fado portoghese a una ninna nanna giapponese, da un canto sciamano a un tradizionale dei matrimoni Yiddish, da una ballata zingara fino ad approdare alle nostre sponde della musica d’autore e popolare napoletana, romana e siciliana, con uno straordinario omaggio alla canzone romana che da tempo Tosca valorizza oltre i confini laziali.



“Mi considero una discepola di Gabriella Ferri – conclude Tosca - e se faccio questo mestiere lo devo a lei”.