È un'estate di grandissimo lavoro quella del ds biancoceleste Igli Tare, impegnato su tutti i fronti per regalare al tecnico Simone Inzaghi una rosa che possa giocarsi la qualificazione alla prossima Champions League. A pochi giorni dall'inizio ufficiale del mercato sono già 4 i nuovi acquisti della Lazio e il numero sembra destinato a salire nelle prossime ore. Proviamo a fare il punto sulle trattative.



I primi nodi da sciogliere saranno quelli relativi ai due top player della rosa: Milinkovic-Savic e Luis Alberto. Il presidente Lotito è ancora fermo alla sua valutazione in tripla cifra per il serbo ma al momento non sembrano arrivate offerte concrete. Possibile che i probabili passaggi di Neymar al Barcellona e di Pogba al Real Madrid possano scatenare un effetto domino in cui sarà coinvolto anche il laziale. Lo spagnolo è invece tentato dal ritorno in Spagna (al Siviglia in particolare) anche se Inzaghi non vorrebbe privarsi del faro della sua manovra.



E mentre si valutano le situazioni dei due, i biancocelesti, indicati da Oddschecker come una delle squadre in lotta per l'Europa nella prossima stagione, si stanno rinforzando in tutti i reparti. Già quattro i nuovi arrivi ufficiali. I primi a sbarcare a Formello sono stati Adekanye e Vavro. Il primo è un attaccante classe 1999 in uscita dal Liverpool che fa della rapidità e del dribbling i suoi punti di forza. Il secondo è un difensore slovacco dal grandissimo fisico e dalle ottime doti di impostazione e in questi anni ha fatto coppia fissa con l'interista Skriniar nella retroguardia della propria nazionale.



Il 10 luglio la dirigenza del club romano ha ufficializzato anche un doppio colpo sulle fasce mettendo a disposizione di Inzaghi due veri e propri maestri dell'assist. Dall'Alaves è arrivato Jony, esterno sinistro classe 1991 che nell'ultima stagione in Liga ha messo insieme 11 passaggi vincenti, terzo nella speciale classifica dietro Messi e Sanabria. Sarà invece il prossimo titolare sulla corsia destra Manuel Lazzari. Costato la bellezza di dieci milioni più il cartellino di Alessandro Murgia, l'azzurro è stato uno dei migliori laterali delle ultime stagioni di Serie A ed è chiamato al salto di qualità definitivo.



Il mercato in entrata, però, non è ancora finito e Tare è pronto a intervenire ancora in tutti i reparti. Se si dovessero concretizzare le cessioni di Milinkovic-Savic e Badelj servirà un innesto in mediana. Al momento la soluzione più semplice (e più economica) è quella che porta ad Andrea Bertolacci, svincolato dal Milan e in cerca di sistemazione. Per l'attacco fari puntati su Andrea Petagna. Esploso a livello realizzativo nell'ultima stagione con la Spal, l'azzurro era stato scelto come sostituto di Caicedo, dato in un primo momento per partente. L'ecuadoriano sembra aver cambiato idea ma ciò non esclude che il centravanti scuola Milan possa comunque arrivare.



Negli ultimi giorni sirene inglesi sembrerebbero aver fatto breccia sul portiere biancoceleste titolare Thomas Strakosha. L'estremo difensore non è sulla lista dei partenti ma se arrivassero offerte irrinunciabili Lotito non si opporrebbe alla cessione. Il suo posto potrebbe essere preso da un altro profilo di altissimo livello: Mattia Perin. Chiuso dal ritorno di Buffon alla Juventus e reduce da una stagione con poche apparizioni, l'azzurro vorrebbe cambiare aria per giocarsi le sue chance in chiave Euro 2020. Per portarlo agli ordini di Inzaghi andrà superata la concorrenza di Milan e Fiorentina.



Oltre a lavorare in entrata, Tare è molto attivo anche sul fronte cessioni. Nelle ultime ore hanno lasciato Roma Germoni, passato alla Juve Stabia a titolo definitivo, Abukar Mohamed, ceduto in prestito al Karpaty, Spizzichino, titolo definitivo alla Pro Patria e Filippini, titolo definitivo al Gubbio. Ceduto a titolo temporaneo alla Salernitana anche Casasola, giocatore estremamente gradito al neo tecnico granata Gian Piero Ventura.



Quasi certo, infine, l'addio del veterano Radu. Dopo le dichiarazioni delle ultime settimane il romeno sta cercando di ricucire i rapporti con la dirigenza ma i margini di riuscita sembrano molto labili.