di TONI MORETTI



CERVETERI - E’ ufficiale. Nella prima settimana di maggio si terrà il congresso straordinario del Partito Democratico a Cerveteri. Niente più indiscrezioni a mezza bocca sciorinate nei tavoli dei bar, dai soliti leoni del partito che mettendo in risalto rapporti stretti con titolati dirigenti regionali, annunciano e diffondono notizie che fanno intendere, senza dirlo e senza ammetterlo, di tutto e di più. Pretattica? Si ma logora e antica e questi signori non hanno ancora capito che è stato questo modo di procedere che ha portato un grande e glorioso partito di popolo ad esprimere ormai numeri ininfluenti e a dover ricorrere ora ad un difficile recupero di immagine e di consenso. Non è il caso ora di entrare nel merito e sottoporre ad analisi la classe dirigente regionale che ha lasciato decantare con uno sconcertante attendismo, una situazione ossidata ed incancrenita venutasi a creare nel circolo di Cerveteri. Forse i militanti delle opposte fazioni avrebbero voluto che se intervento chirurgico c’era da fare per estirpare qualcosa avrebbero essere loro a farlo, ma a ciò che sembra, c’è stata una estirpazione naturale. Il partito è stato volontariamente abbandonato a chi era insofferente ad un discorso di popolo e covava di poter esprimere un sogno liberale, più confacente al suo pensiero, alla sua cultura e a quanto maturato in una famiglia dove probabilmente il capostipite ha sempre alternato con disinvoltura l’abito talare alla tuta mimetica. La preoccupazione è che certe scorie comportamentali che si incarnano in chi è restato e si accinge a prendere, per la spietata logica dei numeri, la guida del partito, desuete e antiche, possano inficiare le caratteristiche di cui il partito in questo momento ha bisogno, trasparenza cristallina, azzeramento di ogni favoritismo di sorta e piena legittimità dei ruoli poiché resi autorevoli dalla trasparenza del metodo con cui sono stati conferiti. C’è da giurare che ci sono molti che lo auspicano ma che ce ne sono altrettanti che non ci credono che ciò possa avvenire e allora il problema è: “Sarà capace il Pd di stupire? Saprà esprimere una persona che emerga dalle tradizionali manfrine e che sia capace di coinvolgere tutto il popolo Dem esprimendo una linea politica inclusiva, aperta alla società civile, capace di sostenere anche dal punto di vista dialettico le battaglie necessarie non solo ad arginare la deriva sovranista e populista che impera così come è nelle intenzioni del segretario nazionale? Se così non sarà continueranno ad essere i numeri e gli interessi di bottega a prevalere, a ricreare conflitti che uccideranno la politica e riporterà la situazione a come è stata lasciata. Il congresso a Cerveteri si rifà al regolamento votato per i congressi straordinari da tenersi entro la fine di maggio. «Venerdì 3 maggio verrà aperta la sezione per la raccolta delle candidature degli aspiranti segretari cittadini dalle 16 alle 19. Quindi venerdì si potrà presentare la candidatura sostenuta dalle firme degli iscritti al partito nel 2017 e nel 2018 che vogliono appoggiarla. Nella giornata di domenica 5 maggio a partire dalle ore 10, si insedierà la commissione di garanzia e verrà nominato il garante del congresso che sicuramente sarà Rocco Maugliani, il segretario provinciale. Si procederà quindi alla presentazione dei candidati e delle relative piattaforme programmatiche o mozioni. Si procederà quindi con le votazioni che si apriranno alle 14 e proseguiranno fino alle 17, ora nella quale si chiuderà il congresso e si procederà allo spoglio per decretare il vincitore». Lo annuncia Roberto Baccani, il commissario, diventato a Cerveteri .il commissario per antonomasia che ha resistito ad ogni “intemperia”.