di MARCO SETACCIOLI

Mentre le commissioni Finanze e Pubblici Servizi continuano il loro lavoro per valutare l'opportunità  o meno di aderire all'Ato 2, il dibattito sul servizio idrico ha spalancato le porte ad un vero e proprio scontro politico.

Nel mirino è finita la segretaria dei Ds Annalisa Tomassini, che aveva spiegato senza troppi giri di parole che la Quercia ha da tempo assunto una posizione favorevole, rimproverando anzi chi, come il capogruppo Giancarlo Frascarelli, aveva osato'' esprimere dei dubbi in merito al patto con l'Acea.

E proprio Frascarelli stavolta bacchetta la segretaria, ricordandole che l'attuale gruppo consiliare del partito non ha ancora assunto una posizione unitaria sull'argomento «e fino ad allora non è corretto - afferma - partire da posizioni precostituite mentre c'è un dibattito aperto e uno studio in corso, dal quale peraltro stanno emergendo elementi che non depongono certo a favore del passaggio all'Ato 2». Frascarelli aggiunge anche che «a poco serve che il partito deliberi su una data questione, se poi non si rapporta con chi, a differenza di altri, è stato scelto dai cittadini per votare i provvedimenti in Consiglio. La segretaria inoltre - conclude il capogruppo diessino - dimentica incredibilmente di aver sottoscritto un programma elettorale, quello per il quale il sindaco è stato eletto, nel quale si esprimono dubbi sull'Ato e si impone che il servizio idrico resti in mano pubblica».

Al programma elettorale si richiama anche Gino Vinaccia, che bolla le dichiarazioni di Annalisa Tomassini come «inaccettabili e mistificatorie». Vinaccia rimarca quindi la necessità  «che la segretaria dei Ds spieghi se la posizione espressa a nome del suo partito è stata assunta prima della sottoscrizione del programma (ed in quel caso c'è da chiedersi cosa lo abbia sottoscritto a fare), oppure l'amministrazione abbia modificato il proprio indirizzo appiattendosi sulla posizione dei Ds. In quest'ultimo caso - afferma Vinaccia - qualcuno dovrà  prendersi la briga di raccontare ai cittadini che quanto scritto sul programma è una presa in giro».

A chiudere il cerchio sono infine Marco Galice e Marco Piendibene, che in qualità  di esponenti dell'Area Mussi della Quercia negano che il partito dei Ds abbia mai assunto una posizione unitaria in favore dell'Ato, come invece affermato dalla segretaria, dal momento che l'unico organismo preposto a dettare la linea del partito è la direzione, che dell'argomento ha discusso una sola volta, senza però giungere ad una sintesi. «Da quella volta - affermano - non ci risulta siano state fatte altre Direzioni sull'argomento anzi, da parecchi mesi la Direzione dei Ds non si riunisce proprio». D'altra parte, concludono Galice e Piendibene «che i DS ormai da tempo, si avvalgano di ineffabili solisti è dimostrato, tra l'altro, dalle indebite interferenze del consigliere Cerasa che dovrebbe imparare a non confondere ogni vicolo cieco con la strada di Damasco».