Dallo scenario della Serie C professionistica al cimitero delle squadre di calcio. Ha destato scalpore e clamore il ritiro di quelle che fu la gloriosa Viterbese 1908 dal girone B del campionato di Promozione laziale. In 10 mesi si è passati dalla retrocessione sul campo alla scomparsa di un nome e di un club che a livello nazionale soltanto nel 2019 aveva vinto una Coppa Italia di Serie C. I mali iniziarono in quell’estate del 2019 quando la società viterbese 1908 è passata dalla proprietà della famiglia Camilli alla gestione dell’imprenditore Romano che dopo tre stagioni avvilenti in Serie C sino ad arrivare alla retrocessione ha perso due campionati consecutivi (la non assegnazione della gestione del Rocchi) ha portato alla rinuncia di partecipare alla serie D e all’Eccellenza sino a questa presenza fantasma nel girone B della Promozione contrassegnata da un percorso calcistico di 22 incontri con il bilancio di 2 vittorie, 5 pareggi e 15 sconfitte con un penultimo posto in classifica congelato domenica scorsa a soli 7 punti (due di penalizzazione) e una retrocessione pressoché scontata. Ora il ritiro dal campionato senza neanche la dignità di trovare la forza di giocare le ultime dieci giornate di campionato. Sono grosse le responsabilità di Lega Dilettanti e Cr Lazio ad aver consentito questa farsa figlia del calcio moderno. Ora è auspicabile che il nome ed il marchio del club possano essere utilizzati da chi intenda fare calcio in modo serio, con programmi certi e con finalità logiche.

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