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Ancora clamorose novità sulla questione PalaGalli e sul mondo acquatico civitavecchiese. A riferirlo non sono né indiscrezioni, né voci che circolano in città, ma direttamente il delegato allo Sport, Patrizio Pacifico, che racconta un fatto che lascia sgomenti.
«La scorsa settimana - dichiara Pacifico - il custode giudiziario dello Stadio del Nuoto, ha denunciato la violazione dei sigilli. Nonostante la struttura sia ufficialmente chiusa per lavori di messa a norma, sono state riscontrate presenze non autorizzate all’interno per lo svolgimento di attività di allenamento. È importante che tutti si attengano scrupolosamente alle indicazioni del Giudice competente. Qualsiasi accesso non autorizzato può mettere a rischio la sicurezza pubblica e conseguentemente rallentare ulteriormente il processo di riapertura».
Sono dichiarazioni per nulla mansuete quelle che utilizza il rappresentante dell’amministrazione comunale del sindaco Marco Piendibene, che invita le realtà locali a tenere alto il livello di guardia.
È bene che tutti prestino massima attenzione alla sua situazione, se i tempi per la riapertura del PalaGalli dovessero allungarsi per il mancato comportamento rispettoso di qualcuno, ci andranno di mezzo tutti.
Tutte le questioni meramente tecniche, tutti i propositi per la nuova stagione, potrebbero non fare la fine sperata. C’è il rischio, sempre meno remoto, che qualche società debba andare a chiedere ospitalità a qualche formazione romana per la preparazione atletica o che gli eventi e le partite di campionato debbano essere disputate in qualche periferica piscina della capitale, magari anche in orari e giorni non proprio apprezzatissimi.
A questo punto i condizionali che avevamo utilizzato nell’articolo pubblicato appena 24 ore fa, possono diventare indicativi.
Lo ha detto la Procura, lo ha precisato il Comune. Quindi è tutto già stato stabilito. Ma cosa era successo?
Nei giorni scorsi sono circolati foto e video di quanto stava accadendo al PalaGalli, ovvero che la porta dell’impianto lato Tarquinia era aperta e c’era un gruppo di ragazzi che stava svolgendo un allenamento a secco sulla terrazza dello Stadio del Nuoto. In particolare gli atleti erano sdraiati a terra per fare degli addominali.
Qualcuno si è accorto dell’imprevista situazione ed ha documentato il tutto sul proprio smartphone, riprendendo l’accaduto dall’esterno. La Procura è venuta a conoscenza della situazione ed ha ammonito Palazzo del Pincio, in quanto la struttura si può aprire solo per la manutenzione della vasca e per effettuare i lavori di riqualificazione indicati dagli organi preposti. Non certo per fare allenamento, tra l’altro in giornate dalle temperature miti e con il sole, che potevano tranquillamente invitare a svolgere le sessioni in qualche parco o comunque all’aperto.
A questo punto ci si attendono delle spiegazioni da parte della Nc Civitavecchia, la società che gestisce la struttura e che si sta occupando degli interventi per poter riaprire presto l’impianto.
La situazione sta assumendo sempre più i contorni dell’imbarazzo. Il club rossoceleste, che ha annunciato l’intenzione di non interfacciarsi più con la stampa locale, non può più nascondersi dietro questo pensiero, deve spiegare cosa è accaduto. Lo deve alla città che le ha affidato in gestione lo Stadio del Nuoto.
Non è più una bega tra la dirigenza di una società sportiva e un giornale. Appare francamente difficile pensare che a violare la struttura sia stato qualche privato cittadino. Da mesi lo stadio è chiuso, quindi è ormai di dominio pubblico, improbabile a dir poco che ci sia qualche avventore che va entra in una struttura chiusa e con dei pericoli legati alla sicurezza solo per fare gli addominali sulla terrazza, tra l’altro pienamente visibile da chi transita su viale Lazio e dai palazzi di via Veneto.
Come mai la Nc da gestore dell’impianto non ha prestato l’adeguata attenzione affinché questo fatto non si verificasse? Sono stati riconosciuti i soggetti che hanno violato i sigilli? Sono dei semplici cittadini oppure fanno parte di qualche società locale? Questi soggetti potrebbero appartenere alla Nc stessa?
Ovviamente queste non sono illazioni, ma il pensiero di qualsiasi persona osservi foto e video riguardanti il fatto, l’associazione logica di ogni cittadino insomma; i cittadini, i veri “proprietari” di qualsiasi struttura pubblica.
Purtroppo, però, nessuno dice nulla.
Tra l’altro la Nc dovrebbe spiegare anche come mai si sia aspettato fino ad agosto per dare il via ai lavori tramite i finanziamenti di Città Metropolitana. Da anni si parla di questi lavori. È vero che ci sono stati dei ritardi sull’arrivo dei fondi. Ma davvero non si poteva fare prima? Come mai è arrivata prima la Procura a chiudere il PalaGalli rispetto alla Nc, o a chi per essa, che doveva far partire gli interventi?
Tutto questo con la spada di Damocle sulla testa della denuncia presentata dalla Nautilus, che non molla di un centimetro quando deve portare avanti i suoi obiettivi, in questo caso fare luce su cosa non sta andando sulla gestione dello Stadio del Nuoto. Questo scenario avrebbe sicuramente dovuto invitare ad una maggiore accortezza sui tempi.
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