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Bisognerà attendere fino al prossimo 7 aprile per rivedere il Civitavecchia Calcio in campo. La lunghissima sosta del campionato di Eccellenza, a causa degli eventi programmati per questo fine settimana, che coinvolgono la Lnd Lazio e le festività pasquali imminenti hanno già chiuso il marzo dell’undici di Raffaele Scudieri. Sono solamente cinque le giornate che mancano al termine del torneo e praticamente zero le speranze di vedere la Vecchia protagonista, visto che la salvezza è stata già raggiunta aritmeticamente, e questo nessun dubbio si era celato, mentre i playoff sono una chimera praticamente impossibile a livello pratico, visto che i punti di distacco sono 12 e solo 15 quelli disponibili, con le battistrada che non si possono permettere distrazioni per ottenere i posti tanto ambiti.
Quindi nelle ultime settimane i pensieri in casa Civitavecchia sono stati rivolti principalmente al futuro, anche dal punto di vista societario, in quanto sembra che all’interno della dirigenza possa entrare l’imprenditore del settore portuale, Massimo Mecozzi, e si potrebbe profilare l’uscita di uno dei massimi dirigenti che ha accompagnato il club negli ultimi anni. «Il Civitavecchia visto contro la W3 Maccarese – dichiara il direttore sportivo, Daniel D’Aponte – è stata la versione migliore vista in stagione. Un risultato così netto, come il 3-0, fa assumere ancora più valore alla prestazione da parte nostra. In tante partite abbiamo fatto delle ottime prestazioni, non sempre raccogliendo quanto di buono fatto, cosa che è avvenuta domenica scorsa. A volte non siamo riusciti a portare a casa, a volte meno rispetto a quanto meritato. Questo fa parte dello sport. Non è aumentato il rammarico per quello che poteva essere e non è stato, in quanto il nostro obiettivo oggi non deve essere questo, ma di cercare di arrivare più in alto possibile. Ad oggi non so dire se questa può essere la posizione che occupiamo attualmente, ovvero il quinto posto, oppure se ci si potrà addirittura piazzare con una situazione finale migliore. L’unico pensiero deve essere rivolto a questo. Un modo di pensare come questo non aiuta e non ti spinge ad essere positivo, cosa fondamentale per poter ambire a determinati livelli. Avere l’ambizione di migliorare sì, avere il rammarico di non essere stato ciò che si poteva essere, quello no». D’Aponte va avanti ed analizza quanto avvenuto nel corso della stagione dei nerazzurri. «Dispiace non essere riusciti a competere – riprende il ds – per le posizioni che contano. Paradossalmente dispiace più di non essere arrivati. In un campionato così complicato, eravamo consapevoli del fatto che qualcuna non sarebbe arrivata. Non ci dimentichiamo che è vero che ad oggi già tre grandi squadre sono fuori dai giochi, parliamo di Civitavecchia, Viterbo e Valmontone, che sono società che hanno investito con l’obiettivo di arrivare fino in fondo. A breve a questo numero importante ne aggiungeremo altre due, perché due tra W3 Maccarese, Montespaccato, Pomezia e Rieti non arriveranno, quindi il computo totale delle squadre totali che, alla fine dell’anno, saranno rammaricate diventano addirittura cinque. Per cui il dispiacere è più legato al fatto di non essere riusciti a competere fino alla fine dell’anno, perché, secondo me, la nostra squadra avrebbe potuto stare lì nella lotta fino alla fine dell’anno». Ma c’è stata una partita, nel corso delle prime 29 dell’annata 2023-24, dove il direttore sportivo D’Aponte ha avuto più amarezza? «È riduttivo indicarne una sola – spiega l’ex ds di Cerveteri e Csl Soccer, tra le altre – anche perché una sola gara non ti tira fuori dai giochi. Rigiocherei la partita del girone d’andata con il Valmontone, perché per quanto fatto vedere in campo meritavamo di più».
Era il 1° novembre, ad inizio secondo tempo, nella sfida del Vittorio Tamagnini, il Civitavecchia era avanti per 2-0. Tutto lasciava presagire ad una giornata di festa nerazzurra, ma gli ospiti riuscirono a rimontare e nel finale segnarono il gol della vittoria, chiudendo l’incontro sul 3-2, con una gigantesca amarezza per l’undici già allenato dal tempo da Raffaele Scudieri. Ma il club ha già cominciato a tendere la testa verso il futuro. «Non abbiamo ancora iniziato a programmare – conclude Daniel D’Aponte – perché in queste ore la società, nella figura del presidente Presutti, sta facendo delle valutazioni, ad oggi siamo tutti in discussione, a partire da me, a passare dall’aspetto tecnico, allo staff, ai calciatori. In questo momento dobbiamo pensare solo a fare bene sul campo, vedere quale sarà l’evoluzione degli aspetti extracampo e societari. Una volta che queste situazioni saranno chiare, quando la stagione sarà terminata, sicuramente ci sarà chiarezza anche su questo. L’aspetto societario, ovviamente, non riguarda né me, né il mister, né infine i calciatori».
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