Raffaele Scudieri è il nuovo allenatore del Civitavecchia Calcio. Il tecnico ha diretto il suo primo allenamento nel pomeriggio di giovedì, a tre giorni dal suo esordio, che sarà domenica sul difficilissimo campo dell’Amatrice Rieti. Nelle scorse ore la società ha sciolto il dubbio, dopo aver atteso fino all’ultimo un cenno positivo da Stefano Manelli, che, purtroppo per motivi prima umani e poi sportivi, non è arrivato. E quindi la dirigenza ha deciso di puntare su un allenatore navigato, che in passato ha affrontato molte volte il Civitavecchia da avversario. Scudieri arriva dall’esonero, consumato proprio nei giorni scorsi, dal Legnano, formazione lombarda che ha diretto nei primi scorci di questo inizio di stagione in serie D. A salutare il nuovo volto del settore tecnico era presente anche il supertifoso Roberto Giacomini. «È successo tutto così rapidamente - afferma Raffaele Scudieri - perché io avevo manifestato già la scorsaa settimana l'idea di non proseguire il rapporto con i lilla, anche per problemi personali. Non ce la facevo più. Inoltre c’è stata una divergenza di opinioni con la presidenza e abbiamo trovato un modo per arrivare all'esonero. È accaduto tutto rapidamente, come detto. Stavo scendendo da Milano per tornare a casa. È arrivata una chiamata, io non sapevo niente di quello che stava succedendo quest'anno, perché ero disinformato in tutto e per tutto». Poi Scudieri fa delle dichiarazioni davvero apprezzabili, dimostrando la sua stima nei confonti di Stefano Manelli come allenatore e come uomo. «Mi dispiace molto del perché sono giunto qui - riprende Scudieri - c’è stato un avvicendamento per problemi di salute del mister, a cui ho telefonato appena possibile perché volevo parlare con lui. Conosco Stefano Manelli, che stimo tantissimo, è un ragazzo giovane che troverà sicuramente il modo di rifarsi, ma intanto gli auguro il meglio per la sua vita e gli auguro di riprendersi. Quando vorrà tornare, la panchina sarà la sua, perché queste sono cose che dovranno vedere lui e la società. Sono stato chiamato perché conosco il presidente Presutti da tanti anni, così come Ivano Iacomelli. Ho lavorato già con la famiglia Fischer. A questa chiamata non potevo dire di no, anche per passione. A me piace stare in campo. Civitavecchia è una bellissima città, tutto sommato vicino casa, con un’ottima squadra e ottimi giocatori. Adesso cercheremo di proseguire un lavoro che ha cominciato un collega molto bravo, entrerò in punta di piedi, con grande umiltà e grande voglia di fare. Questo è un gruppo che già mi ha dimostrato, nei primi colloqui, di essere molto attaccato alla maglia. Parecchi ragazzi già li conosco, quindi cercheremo di fare il massimo, per portare la Vecchia nei quartieri alti della classifica». Riallacciandoci quindi a quanto ha detto Scudieri, ci permettiamo di lanciare una piccolissima proposta al presidente Presutti, al ds D’Aponte ed a tutta la dirigenza. Il nome di Stefano Manelli rimanga ben appuntato sui loro taccuini. Se fra un anno, due anni, cinque anni il Civitavecchia Calcio dovesse aver bisogno di un allenatore e se Stefano Manelli fosse a disposizione, si faccia in modo che lui possa tornare a vestire i colori nerazzurri per avere una vera chance con questa società. E proprio Manelli ha fatto sentire la propria voce attraverso una nota sui propri profili social. «Un sentito ringraziamento a tutto il Civitavecchia Calcio - dichiara Manelli - iniziando dalla dirigenza, presente e disponibile sin dal primo giorno. Sottolineando la vicinanza, fino all’ultima chiamata, del Presidente Patrizio Presutti, speranzoso di ricevere “buone notizie” per proseguire questo percorso. Passando per lo Staff ed il Gruppo Squadra, unito nelle difficoltà dettate dalla distanza, forte nel rimanere fermo sulla volontà di riprendere insieme, coraggioso nell’assumersi responsabilità superiori a quelle spettanti. Concludendo con un pensiero per tutti i tesserati e tifosi del Civitavecchia, che mi hanno e continuano a sostenere. Seppur breve, è stata un’esperienza piena, vera e bella». Prima del post di Manelli, c’era anche stata una lettera del Civitavecchia, firmata dal presidente Presutti e dalla dirigenza. «É stata la decisione più complicata che abbiamo dovuto prendere da quando siamo al timone di questa società - affermano i nerazzurri - abbiamo vissuto un periodo breve ma pieno di difficoltà che hanno cementato un rapporto, non solo professionale, ma soprattutto umano». Sono le parole che utilizza il presidente del Civitavecchia, Patrizio Presutti, per annunciare, purtroppo, l'inevitabile separazione con l'allenatore Stefano Manelli, motivata dalle sue questioni di salute. «Stefano è sempre rimasto vicino alla squadra, sforzandosi al massimo di essere in contatto con i giocatori, anche semplicemente in collegamento telefonico. Ora, purtroppo, è arrivato il momento di un cambio di guida tecnica: una decisione sofferta che abbiamo dovuto prendere per il bene della squadra, del club e della Città che rappresentiamo. Una decisione però, e ci sentiamo di sottolinearlo, che abbiamo cercato per quanto possibile di evitare. Una decisione legata all’impossibilità, nel breve periodo, del mister di poter tornare a lavorare sul campo proseguendo quel percorso che, solamente qualche mese fa, avevamo intrapreso con il massimo entusiasmo. Ma se anche Stefano Manelli da oggi non sarà più l’allenatore della nostra Prima Squadra, questa società e tutte le persone che la compongono saranno sempre al suo fianco, fino alla sua completa e totale guarigione e nel prosieguo della sua carriera. A Stefano diciamo Grazie per l’impegno che ha profuso nel suo lavoro, anche in condizioni di difficoltà personale». Intanto è passata in secondo piano la notizia che il Civitavecchia se la vedrà con l’Aurelio in Coppa Italia. Sono stati definiti, infatti, gli accoppiamenti degli ottavi di finale, in programma mercoledì 18 ottobre e l’8 novembre. A giocare l'andata in casa, al Tamagnini, sarà il Civitavecchia. I nerazzurri se la vedranno con la compagine romana affrontata lo scorso 24 settembre nella quarta giornata di campionato, quando a Campo dell’Oro finì 1-1.

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