PALLANUOTOSi può essere sorridenti dopo aver perso una finale? La scena è difficilmernte immaginabile, ma la squadra Ragazzi del Gabbiano Ladispoli ha dimostrato che è possibile accettare le sconfitte e far tesoro della bella esperienza fatta. Un’esperienza talmente bella da raccontarla improvvisandosi giornalisti con un vero e proprio articolo per raccontare le emozioni di una stagione vissuta tutta d’un fiato e terminata con il secondo posto nel Lazio alle spalle del Vis Nova, che si è imposto sui rossoblu di enrico Pellecchi 8-6, sfruttando nella parte finale del match un po’ di comprensibile tensione e di conseguenza qualche errore da parte del sette ladispolano. Il racconto di questa entusiamante avventura del Gabbiano nella lettera dei ragazzi qui sotto:

IL RACCONTO:

Intanto, per iniziare, meritano di essere nominati uno a uno: Andrea Annibaldi, Mirko Bove, Antonio Capriglia, Simone Carresi, Daniele Fabbri, Fabiano Fioravanti, Leonardo Guidotti, Matteo Guidotti, La Leonardo Verde, Matteo Leggiero, Roberto Longo, Loris Melchiorri, Leonardo Neri, Tiziano Paolucci, Giuliano Pes, Marco Pizzichini, Martin Sportelli, Andrea Squillace. Ecco, questi sono i loro nomi, semplici e familiari, come i giovani sportivi che li portano. Meritano poi di essere premiati con una coppa che corona il sacrificio di anni di allenamento e di costanza.
Meritano inoltre di essere giustamente un esempio di forza, coraggio e spirito di sacrificio, cose queste che non tutti i ragazzi di oggi sanno riconoscere ed apprezzare.
Infine meritano di prendere la parola per lasciare che siano le loro emozioni e le loro prospettive a insegnarci che raggiungere un traguardo, senza sottovalutare gli ostacoli, è pur sempre possibile se alla base di tutto ci sono l’affiatamento, l’amicizia e il rispetto:  “È stato un anno impegnativo,nessuno lo può negare. Ore estenuanti di allenamento ogni giorno per raggiungere un obiettivo,per cercare uno scopo al quale ogni singolo ragazzo ambiva:arrivare alla partita finale, conquistare una medaglia d’oro, alzare e rimirare una coppa lucente, per il campionato regionale della categoria ragazzi, frutto di tanto impegno e di tanta volontà. In un certo senso ci siamo riusciti. Infatti, dopo aver “lottato” contro la squadra Dabliù, in semifinale, arrivando persino ai rigori, dopo sei pesanti tempi di gioco , siamo passati in finale contro la squadra più temibile, contro la squadra che non aveva mai perso una partita, contro la squadra che però abbiamo affrontato con maggiore resistenza. Già si poteva avvertire la tensione negli spogliatoi sottolineata da un silenzio struggente, segno della nostra concentrazione, fondamentale per una partita così difficile. Abbiamo incontrato i nostri rivali della squadra Vis Nova in una stanza bianca , poco arredata,quasi fredda e distaccata dove un arbitro, dal comportamento intransigente, ha controllato la lunghezza delle nostre unghie, chiamandoci uno ad uno. Poi c’è stato il momento più nervoso della giornata: l’ingresso nella grande, complessa, dispersiva e affascinante piscina del Foro Italico. Le due squadre si sono disposte su un’unica fila e, dopo aver salutato il nostro caloroso pubblico con applausi intensi, abbiamo stretto la mano a tutti i giocatori della squadra avversaria, per far sì che la sportività e non la cattiveria regnasse soprattutto in quel luogo dove l’agonismo è storicamente legato a regole di alta convivenza civile. Dopo tutto ciò i sette titolari delle due società si sono disposti nelle rispettive posizioni in base allo schema iniziale: 1,2,3,4,5,6. Poi il sonoro fischio dell’arbitro ha dato inizio a tutto, ha dato inizio ad una partita emozionante che sembrava essere, per noi, senza fine. Al quarto ed ultimo tempo però Vis Nova è passato in vantaggio di due reti che hanno purtroppo segnato la nostra disfatta. Con il punteggio di 8 a 6 siamo riusciti ad alzare comunque una coppa, la nostra coppa d’argento e , in un modo o nell’altro, siamo usciti dall’acqua comunque vincitori. Il nostro leale e paziente allenatore Enrico Pellecchia ci ha comunque tirato su il morale rammentandoci tutto l’impegno e la volontà impiegati nel corso dell’anno e che tutti noi, per lui, siamo stati una soddisfazione.  Siamo tuttavia stati sostenuti da un pubblico fantastico sia in casa sia in trasferta ( i nostri genitori soprattutto e il nostro simpatico accompagnatore Franco Leggiero) che ha tifato e sperato sempre in un gol dell’ultimo secondo. Ci ha appoggiati anche il Presidente della Società, Giancarlo Deleuse, che, insieme con la sua consorte, ci ha seguiti nelle ultime partite e che, alla fine di tutto, ci ha regalato una serata fantastica. Noi siamo felici del nostro risultato perché crediamo fermamente in quello che facciamo e siamo orgogliosi di come lo facciamo, perché al sacrificio, alla volontà e alla stanchezza abbiamo aggiunto il nostro spirito di onestà e amicizia che rende migliori e più grandi anche giovani sportivi come noi.”


(Dedicato ai miei Amici Martin Sportelli)