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La Nc Civitavecchia è pronta a conoscere il suo destino nel campionato di serie B. Alle 20.30 c’è la bella al PalaGalli, nella quale i rossocelesti affronteranno, per la terza volta nel giro di una settimana, il Milano Metanopoli.
Va ricordato che il Civitavecchia dovrà fare ancora i conti con l’assenza di Andrea Silvestri, che deve ancora scontare la sua seconda e ultima giornata di squalifica. Gara1, che si è disputata appena sette giorni fa sempre in casa, ha visto prevalere il sette di Aurelio Baffetti, per 12-11, dopo un finale per cuori audaci, nel quale la Nc ha saputo resistere nonostante l’espulsione per gioco aggressivo di Silvestri e nel periodo di inferiorità numerica ha saputo tenere la barra dritta, segnando tre gol in questa situazione di clamorosa difficoltà, mentre tutti (purtroppo per onestà intellettuale bisogna dirlo) la davano già per spacciata. Tanta carica, tanta speranza, ma i civitavecchiesi non sono riusciti a chiudere la serie nella sfida di gara2 di mercoledì alla Pia Grande di Monza, nella quale hanno ceduto per 14-12, dopo un terzo tempo che, probabilmente, ha spostato leggermente l’ago della bilancia dalla parte della squadra diretta da Leonardo Binchi. Il Civitavecchia ha avuto la chance per poter quantomeno allungare il confronto ai rigori, ma un clamoroso errore a porta praticamente sguarnita del capitano Davide Romiti, è stato determinante ai fini del risultato.
«C’è un umore sicuramente positivo - spiega Romiti - perché abbiamo battagliato fino alla fine a Monza, abbiamo cercato di portare a casa subito la promozione in due partite. Purtroppo non ci siamo riusciti, ma rispetto alla trasferta di Vicenza abbiamo lottato veramente dall'inizio alla fine. È stata una dura battaglia durata quattro tempi».
Poi c’è una vera e propria autocritica da parte del numero 9 che in questa sfida sarà in calottina bianca. «Posso imputare nulla ai miei compagni di squadra - afferma Romiti - non è mancato nulla per vincere. Magari sono stato proprio io a mancare, perché nel momento decisivo potevo mettere dentro almeno 2-3 palle, invece mercoledì proprio non riuscivo a entrare nella forma migliore. Quindi se devo dare la colpa a qualcuno, me la prendo io, perché non ho fatto la mia solita prestazione o quantomeno una prestazione normale. Sono stato un po' sotto le righe, secondo i miei canoni». Un atto da vero e proprio capitano, quello di Davide Romiti, che a 41 anni e con una famiglia che lo segue in tutte le sue avventure ama portare avanti la sua passione per la pallanuoto, con la voglia di riportare la Nc nei palcoscenici che le spettano. Se da una parte è vero che la prova di Romiti di mercoledì non è stata proprio meravigliosa, ma allo stesso tempo va rimarcato che se i rossocelesti sono arrivati a giocarsi una promozione in una gara2 di una finale playoff e se sono riusciti a giungere a due minuti dalla fine con la possibilità di strappare la vittoria decisiva per portare a casa un campionato, una bella fetta del merito va assolutamente ascritta a Davide Romiti, senza nulla togliere a nessuno degli altri protagonisti di questa cavalcata. Senza andare troppo a ritroso, basti pensare a quello che ha fatto nel corso di gara1 di questa finale. «Ma il merito è di tutti - riprende Romiti - perché se io faccio determinate partite, il gran merito è della squadra, perché ho un ruolo che non posso permettermi di costruire azioni e gol da solo, senza il sostegno di nessuno. Normalmente mi chiudono, posizionando più uomini nei pressi della zona dove sto giocando, quindi se i miei compagni non fanno movimento o non mi fanno arrivare la palla, io posso fare veramente poco. Se io faccio buone prestazioni, il merito è della squadra. Nel caso di mercoledì le palle sono arrivate, magari avrei dovuto chiudere io i conti e non ce l'ho fatta. Ora cerchiamo di prenderci questa vittoria. Le difficoltà legate alla lunga trasferta si sono fatte sentire, siamo arrivati a Civitavecchia nelle prime ore della mattinata di giovedì e poi siamo andati quasi subito a lavorare. Come tutti ben sanno la pallanuoto non è uno sport professionistico, giovedì mattina ero subito a lavorare, così come molti altri miei compagni. Ma in sfide come questa, conterà più la voglia, la testa più che il fisico, visto che il fisico viene trasportato dalla testa». Non ci sarebbe neanche bisogno di dirlo, in quanto si tratta praticamente di una non-notizia, ma sarà un sabato sera al PalaGalli nel quale la Nc potrà contare sull’apporto di una miriade di tifosi che riempiranno le tribune dello Stadio del Nuoto, per cercare di trascinare Romiti e compagni verso l’obiettivo che hanno chiaro nella loro mente.
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