«Ottimo risultato, sono contenta per la mia gara. Potevo fare sicuramente meglio, ma stare tra le prime dieci in un mondiale non è cosa da poco. Alla seconda partecipazione ad una rassegna iridata, dopo Liverpool, non potevo chiedere di meglio». È ampiamente soddisfatta, anche se conscia del fatto che si poteva anche di più, Manila Esposito dopo il nono posto nella finale dell'all around ai Mondiali di Anversa e soprattutto la qualificazione, con la squadra, alle Olimpiadi di Parigi. «Sicuramente ho affrontato la competizione con un altro approccio - riprende Esposito - sono andata più sicura e fiduciosa rispetto allo scorso anno, quando ero meno esperta. Ho gestito molto meglio le varie situazioni perché le conoscevo. Dopo la parallela asimmetrica, forse la migliore ad Anversa, sono passata in trave dove ho pagato un problemino al dito della mano. Mi sono fatta male nel warm up ed ho stretto i denti. Solo che prima dell’uscita ero un po’ preoccupata, ho tenuto un po’ di più per paura che mi scivolasse la mano e così ho sbagliato l’arrivo. Al corpo libero ho sporcato qualcosina, diciamo che in carriera ho fatto di meglio, però bene dai, come anche il volteggio».

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