Tre su tre per Marco Del Lungo e per il 7bello alle Olimpiadi di Parigi. Gli azzurri hanno avuto bisogno dei rigori per avere ragione del Montenegro, superato per 11-9, dopo l’8-8 dei tempi regolamentari. Quindi l’Italia continua a stare al comando del girone, anche se a pari merito a otto punti con la Grecia, la quale aveva vinto nell’ultimo turno, sempre passando dai penalty, proprio contro il Montenegro, che si è dimostrata squadra coriacea e che è in grado di mettere sotto gli avversari dal punto di vista fisico e organizzativo, riuscendo ad andare spesso al tiro da distanza ravvicinata. L’Italia non è partita al meglio, con troppi errori di precisione, ma pian piano ha acquisito energie ed è riuscita ad esprimersi come tutti sappiamo. Probabilmente ci può stare del rammarico per non aver chiuso i giochi senza dover passare dalla classica lotteria dei rigori, che, da qualche anno, è presenti nei tornei internazionali, onde evitare che, in caso di arrivo a pari punti, tutto venga deciso tramite le goleade a squadre di basso profilo malcapitate nella situazione. Il Montenegro sblocca il risultato allo scoccare del primo minuto con Vasilije Radovic che capitalizza la superiorità. Immediata la reazione dell'Italia: gran movimento di capitan Di Fulvio sull'out di sinistra che costringe Vidovic al fallo da rigore che Fondelli trasforma (1-1). Il lungolinea potente di Echenique (2-1) sbatte sull'interno del palo e firma il primo vantaggio azzurro, poi Matkovic (2-2) in superiorità pareggia i conti a trenta secondi dal primo intervallo. Il secondo periodo si apre con il bel mancino spalle alla porta da parte di Gianazza (3-2); il Montenegro ribatte e torna avanti con la doppietta di Popadic, a segno in entrambe le occasioni in sei contro cinque. In coda al secondo quarto l'Italia sblocca la casella dei gol in superiorità con la diagonale a rimbalzo firmata Di Fulvio. Punteggio sul 4-4 dopo due quarti di gara. Del Lungo regala ai tifosi azzurri un paio di parate importanti, che tengono a galla l’Italia, ma al cambio di metà vasca coach Campagna decide di inserire tra i pali il suo collega Nicosia, in una situazione che capita spesso con il commissario tecnico siracusano. Nel terzo periodo triplo botta e risposta. Velotto ruba palla sull'esterno, conduce la controfuga prima di servire Iocchi Gratta che non può non appoggiare in rete (5-4). La diagonale precisa di Popadic (5-5) da posizione uno beffa Nicosia. Segue la conclusione vincente di Presciutti (6-5) a fil di sirena dell'azione con l'uomo in più. Poi è Duro Radovic (6-6) a concretizzare subito un'espulsione per Iocchi Gratta. La potente esecuzione di Di Fulvio termina sul sostegno interno della porta (7-6), mentre Vujovic con un tiro a mezza altezza timbra il 7-7. Vige ancora l'equilibrio dopo tre tempi. A metà della quarta frazione Echenique trova la diagonale giusta e sigla la rete dell'8-7. Passa un minuto e un movimento fulmineo di Gianazza vale un penalty che Di Fulvio tira sul palo. Sulla ripartenza il tiro a rimbalzo di Matkovic (8-8) supera Nicosia. Nei trenta secondi finali sullo schema dettato da Campagna la girata di Bruni colpisce il montante. I tempi regolari si chiudono sull'8-8. È la coda dei rigori a stabilire la vincente del match: Nicosia para su Mrsic e Durdic, Presciutti e Di Somma si fanno ipnotizzare da Lazovic. Alla quinta serie Popadic colpisce il palo, mentre Condemi regala la vittoria all'Italia, che questo sabato sera affronterà la Romania, in una sfida dove parte decisamente con i favori del pronostico, mentre lunedì ci sarà l’ultimo confronto del girone con la Grecia, che, molto probabilmente, metterà in palio il primato nel girone.

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