Lo sport ha il potere di unire. Unisce persone con differenti colori della pelle, diverse religioni, provenienze geografiche, status sociali. Diversi popoli.

Un caso emblematico di come lo sport sia stato lo strumento che ha condotto due Paesi, tecnicamente ancora in guerra, a riunirsi e a sedersi attorno ad un tavolo è rappresentato dalle due Coree.

Dal 27 luglio 1953, al termine della guerra di Corea, fu stabilita una linea di confine smilitarizzata lungo il 38° parallelo che dividesse la penisola coreana in due, con la parte sottostante sotto l’influenza americana, mentre quella soprastante sotto l’influenza (para) sovietica.

Si formarono, quindi, due mondi contrapposti, con la Corea del Nord di fatto una dittatura ereditaria della Famiglia Kim, e la democratica Corea del Sud, con una forte occidentalizzazione e membro di quel gruppo di paesi definiti tigri asiatiche con un elevato sviluppo tecnologico e capitalistico.

Nonostante fossero confinanti, i due popoli sono ancora costantemente in uno stato ansiogeno di guerra, senza l’utilizzo di armi ma con continue minacce provenienti dalla Corea del Nord con lanci di missili balistici.

Eppure, alle Olimpiadi invernali del 2018, organizzate proprio nel paese sud coreano, lo sport ha avuto la forza di unire le due delegazioni in una squadra sola, la quale ha sfilato alla cerimonia di apertura con una bandiera con sfondo bianco e la penisola coreana in azzurro portata a mano dal bobbista sudcoreano Won Yun-jong insieme alla nordcoreana Hwang Chung-gum, hockeista su ghiaccio. In particolare, la squadra di hockey femminile ha gareggiato sotto l’egida di “Corea” offrendo un incipit ai loro governi per condurli a una riunificazione futura e, soprattutto, sperata. In realtà PyeongChang 2018 fu la sesta occasione di unificazione, anche se temporanea e solo riguardo lo sport. Infatti, già a Sydney 2000, Busan 2002, Atene 2004, Torino 2006 e Doha 2006 le due delegazioni avevano abbandonato i loro vessilli per vestirsi con la stessa maglia della Corea unita. Un altro punto a favore dello sport e del suo potere di unire dove la politica fallisce.

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