di CIRO IMPERATO

CIVITAVECCHIA -«In una tragedia ho riscoperto i veri valori della vita». La malattia che lo ha assalito proprio agli albori del nuovo millennio gli ha inferto un duro colpo, ma Glauco Cozzi ha continuato ad affrontare a testa il suo destino. Proprio come faceva quando era in campo: un libero moderno, capace già di tener corta la squadra e far ripartire l’azione. A testa alta in campo e nella vita ma senza mai alzar la voce, preferendo il silenzio alla ribalta anche quando era all’apice di una carriera che lo ha portato dalla serie D della squadra della sua città, Civitavecchia appunto, alla serie A di un Verona che negli anni 70 sapeva farsi rispettare. Giocatore e poi allenatore, prima a Fiumicino dove era diventato una istituzione e adesso a Morolo, dove nonostante le difficoltà legate al suo stato di salute, ancora dedica tempo e attenzioni ai giovani guidando la formazione juniores. Anche qui lontano dai giornali e dalle chiacchiere da bar. Eppure improvvisamente si è ritrovato sotto l’occhio di bue. Un servizio di Skysport ed il tam tam, che quasi l’ha travolto. Lo abbiamo contattato facendoci raccontare la storia di quella parte della sua vita che non si trova sui siti specializzati e che lui ha tentato dignitosamente di tenere per sè. Fino a che i suoi compagni di squadra del Verona non hanno deciso di uscire alla scoperto raccontanto ai microfoni di Sky di quell’associazione, creata sul modello di quella del Barcellona, che si occupa dei compagni in difficoltà.
Allora Cozzi è rimasto sorpreso?
«Sinceramente sì, non mi aspettavo che del caso se ne occupasse Sky anche se già da tempo l’associazione aveva trovato spazio su l’Arena, il giornale di Verona, che sta perorando da tempo questa causa.
In che modo la sta sostenendo l’associazione?
«Il male che mi ha colpito e che ho sconfitto ha stravolto la mia vita. Ho provato a ricominciare, ma ovviamente è difficile e loro sono al mio fianco».
Si aspettava qualcosa in più dalla sua Civitavecchia?
«Sono andato via tanto tempo fa. Ho scelto di essere ‘‘libero’’ nella vita come nel campo. Ho deciso di vivere in altre realtà ed ora in Ciociaria sto davvero bene. Da Civitavecchia non mi aspettavo nulla, come non mi aspettavo nulla da Verona».
E invece sono stati proprio i suoi ex compagni di squadra a farle ritrovare il sorriso? CALCIO
«In questa tragedia ho scoperto dei sentimenti unici. Io ero un gregario di quel Verona e vedere gente del calibro di Bagnoli, Nanni, Ranghino, Mascetti, Maddè, Zigoni, solo per fare qualche nome, interessarsi al mio caso mi ha commosso. Io che mi sono sempre isolato, che ho scelto di vivere il mio dolore da solo, anche senza la mia famiglia, ho scoperto invece quanto è bello ed importante avere qualcuno al fianco».
Lei è stato anche a Verona per delle iniziative di questa associazione?
«Ho portato la mia testimonianza perchè quello che mi è successo capita, purtroppo, a tante persone e ci tenevo a far sapere che ho sempre lottato, non mi sono mai arreso».
Eppure con lei l’accanimento è stato forte?
«Il mio è un caso piuttosto raro di tumore alla gola, ed i postumi sono stati devastanti».
L’Associazione è composta dai grandi del Verona anni 70, ma anche gialloblu di epoca più recente, compresi i protagonisti dello scudetto dell’85, daranno il loro supporto.
«In una società che non va più a fondo nei rapporti, dove tutti corrono ed hanno da fare, questi gesti rappresentano una speranza soprattutto per le future generazioni a cui arriva un messaggio importante».
La solidarietà agli ex giocatori è molto forte comunque ed i casi di Sla lo hanno dimostrato. A proposito crede che la sua malattia possa avere dei collegamenti?
«Non lo so, ma già negli anni scorsi avevo avanzato qualche sospetto riguardo vitamine e integratori dell’epoca in cui giocavo».
Adesso si sente più forte?
«Vivo alla giornata, ma continuo a lottare, specialmente adesso che ho ritrovato e riabbracciato questi vecchi amici».
Una storia struggente, quella di Glauco Cozzi, ma che merita di esser raccontata ma non semplicemente per riempire le pagine di un giornale.