MARCO GRANDE

Terminata la stagione del dilettantismo è tempo di tornare a gustare ciò che resta del campionato di serie A per il Civitavecchia Calcio 1920, con i giocatori tirrenici che fanno il punto della situazione sul percorso attuato dalle loro squadre del cuore. Per la sua Roma, intanto, parla il classe 1996 Luca Panico, approdato la scorsa estate in nerazzurro e ad oggi sempre più che mai punto di riferimento per la truppa di patron Patrizio Presutti. La formazione giallorossa, sebbene in campionato sia una squadra che non abbia più nulla da perdere, è ancora in corsa per la Conference League, la competizione europea più recente che è stata introdotta proprio agli albori di questa stagione, con José Mourinho che, se dovesse vincerla dopo un eventuale successo nella finale contro il Feyenoord, sarebbe il primo tra gli allenatori ad alzare al cielo tutte e tre le coppe in Europa. Altro che “zero tituli”.
Un progetto a lungo termine, pertanto, del quale Panico parla a gran voce: «”Mou” - esordisce il centrocampista - ha svolto un lavoro egregio, soprattutto in terra europea con la Conference. La Roma, dal suo canto, non è affatto abituata a disputare delle finali e lui, invece, ce l'ha portata ed è proprio in questo contesto che si vede la grandezza e il lavoro del tecnico. Ritengo che l'Europa League e la Conference League siano i nostri obiettivi massimi in quanto gli organici che sono in avanti in classifica siano state fino ad oggi più pronte rispetto alla Roma. A Trigoria c'era da lavorare parecchio e ci sono riusciti alla grande; devo ammettere che dopo nove mesi i risultati si iniziano a notare decisamente. Chi si aspettava di vedere da subito una squadra fotocopia di quelle del mister si sbagliava di gran lunga perché per fare le cose fatte bene ci vuole tempo».
Che sia di buon auspicio ai giallorossi il cammino della Vecchia, a questo punto: fuori dagli spareggi ma con una coppa tra le tasche.
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