Nel marasma dell’impiantistica locale c’è una questione di cui non si parla praticamente mai. È quella che riguarda il mondo del pattinaggio locale. Negli ultimi anni, un po’ quatti quatti, per dirla alla Totò, questo settore dello sport civitavecchiese ha sempre più preso piede ed ha raggiunto risultati importantissimi.

Infatti in città ci sono tre società che praticano attività di questa disciplina, in rigoroso ordine alfabetico: l’Althea Academy, la Cv Skating e l’Ottoruote Club.

A quanto si apprende sarebbero vicini ai 200 i ragazzi che fanno pattinaggio artistico. Un numero non da poco e che, in qualche modo si era capito qualche anno fa, quando si era paventata la possibilità di dare vita ad un impianto dedicato interamente allo skate, disciplina non lontanissima dal pattinaggio, con la proposta messa in atto dall’amministrazione Cozzolino e poi caduta senza troppi giri di parole sotto la guida del sindaco Tedesco.

Ma la voglia di pattinare in città non è mai mancata, nemmeno ai tempi della pista in ghiaccio alla Marina, che era sempre frequentatissima d’inverno, e quella che c’era a Borgata Aurelia, poi abbandonata, con la zona riqualificata con l’avvento della Futsal Academy all’Ivan Lottatori, in attesa che proprio la parte dove era la pista, venga sfruttata come campo ausiliario per il calcio a 5, un po’ come avviene per il rugby al Moretti-Della Marta.

Ma la proposta che circola in città in queste settimane riguarda una situazione specifica: perché l’amministrazione Piendibene non riflette sulla possibilità di creare un impianto specifico per il pattinaggio, così da rendere Civitavecchia una città che vuole improntare una linea importante su questo sport? A dire il vero, sembra che Palazzo del Pincio conosca già la situazione e ci stia pensando.

Attualmente in città c’è solo un impianto al coperto che può ospitare i pattini, ovvero il PalaMercuri in zona Fiumaretta, con tutti i suoi problemi, a cominciare dalle condizioni inaccettabili della strada che conduce al campo, e anche la convivenza con l’hockey, che porta via un monte orario gravoso agli spazi da concedere al pattinaggio artistico. Quindi le varie realtà locali si attrezzano come possono per portare avanti le loro attività: ad esempio, negli ultimi tempi, il parco Uliveto è stato molto utilizzato, così come il parco Spigarelli, che ha dato spazio al pattinaggio in occasione delle ultime iniziative di promozione sportiva. Ma è sempre troppo poco. Tutto questo in una città dove di spazi per fare qualsiasi cosa, al di là del discorso prettamente sportivo, sembrano essercene davvero pochi.

Fino a qualche anno c’erano il parco Uliveto, la struttura di via Lorenzo Betti e quella dei Cappuccini, con tutte e tre le strutture che in qualche modo sono state dismesse o addirittura crollate, come è l’esempio del PalaGrammatico. Senza dimenticare quanto sta accadendo a Boccelle, con il parco Baden Powell, non proprio in ottime condizioni, per usare un eufemismo.

Fino a qualche settimana fa c’era anche il campo di calcetto a San Liborio, vicino a quello dove gioca l’Atletico. Poi sono partiti i lavori per il nuovo PalaGrammatico, interrotti subito dopo. Oltre il danno, pure la beffa: non c’è il PalaGrammatico e non si sa quando ci sarà e non c’è più neanche il campetto. E speriamo che non debbano versare lacrime amare gli amanti del pattinaggio artistico, che sperano, anche se senza proclami, né dichiarazioni pubbliche, che il Comune pensi seriamente a creare un impianto dedicato soprattutto al pattinaggio, e perché no, a qualche altra disciplina che possa conviverci.

Non sarà facile trovare un sito, dei fondi, capire cosa fare per rendere vivo un impianto del genere, ma chissà che l’amministrazione Piendibene non sia più brava di quelle che l’hanno preceduta.

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