Ogni regione ha le proprie realtà calcistiche, con i campionati minori che sono in grado di emozionare e regalare futuri campioni anche per le squadre più blasonate. Nel Lazio, per esempio, non ci sono solo Roma, Frosinone e Lazio e non si parla solamente delle Serie calcistiche più importanti, su cui si ha maggiore attenzione mediatica sia a livello di mezzi di comunicazione che di siti che elaborano quote e bonus di benvenuto per le scommesse, come quelli comparati da Oddschecker.it, per fare pronostici su di essi. Anche squadre e competizioni meno alla luce della ribalta (ma altrettanto importanti per l'intero movimento calcistico nazionale) ricevono la loro attenzione. Basti pensare ai campionati di Eccellenza e Dilettantistici, come quello del Lazio, che coinvolgono squadre anche con una certa storia alle spalle. È il caso del Civitavecchia Calcio.

Il Civitavecchia Calcio è infatti una delle realtà storiche più rilevanti del calcio laziale, con un passato ricco di momenti significativi. Dalla vittoria del Campionato Dilettanti negli anni '50 fino alle sfide più recenti, la storia del Civitavecchia è un viaggio attraverso decenni di calcio, passione e impegno. Ripercorriamo dunque, decennio per decennio, la storia recente di questa società.

Anni '50-'60

Per ritrovare le origini del calcio a Civitavecchia dobbiamo andare indietro di oltre 100 anni: era infatti il 1920 quando un piccolo gruppo di appassionati si unì per fondare la Società Sportiva Civitavecchiese, una delle prime a portare il calcio sul territorio laziale iscrivendo la squadra al campionato di Terza Divisione e raggiungendo dopo circa un decennio la prima partecipazione alla Prima Divisione.

Il Civitavecchia Calcio visse però uno dei suoi momenti più gloriosi negli anni '50, precisamente nella stagione 1957-1958, quando vinse il proprio girone del Campionato Dilettanti e riuscì a conquistare il titolo di Campione d'Italia Dilettanti battendo il Leffe allo Stadio Olimpico di Roma, un traguardo importantissimo per la squadra, che si affacciò così tra le realtà calcistiche di rilievo nel panorama regionale e nazionale. Complice l'entusiasmo creatosi attorno alla squadra, durante questo periodo il club consolidò una solida base di tifosi e si stabilizzò come una forza competitiva nei campionati dilettantistici.

Negli anni '60, la squadra attraversò periodi di alti e bassi, partecipando ai campionati regionali e cercando di mantenere una presenza costante nel calcio dilettantistico, fino alla crisi finanziaria della metà degli anni '60 portò a un ritorno nelle categorie inferiori, ma la passione e il sostegno dei tifosi non vennero mai meno.

Anni '70-'80

Gli anni '70 segnarono un periodo di consolidamento e crescita per il Civitavecchia. La fusione nel 1970 tra la Mancini Civitavecchia e la Civitavecchiese portò infatti alla nascita dell'A.C. Civitavecchia 70, che adottò i colori nero-verdi. La nuova società dimostrò subito il proprio valore, conquistando la Serie D. Nel 1973, la denominazione venne cambiata in A.C. Civitavecchia 1920 e si tornò alle casacche nero-azzurre.

Il momento di massimo splendore arrivò però alla fine degli anni '70 e nei primi anni '80, quando il Civitavecchia partecipò al neonato campionato di Serie C2 per dieci stagioni consecutive, fino al 1988, quando retrocesse in Serie D, un'epoca che vide la squadra competere ad alti livelli e rafforzare la propria posizione nel calcio dilettantistico italiano tanto da riuscire a convincere nomi illustri come Ezio Sella a trasferirsi qui nella fase conclusiva della propria carriera.

Anni '90-2000

Gli anni '90 furono caratterizzati da successi alternati a difficoltà per il Civitavecchia. La squadra retrocesse infatti in Eccellenza nella stagione 1993-1994, ma riuscì a vincere il campionato e la Coppa Italia Dilettanti, ottenendo la promozione nel CND (Campionato Nazionale Dilettanti). Nella stagione 1994-95, la promozione in Serie C2 sfuggì di poco, ma la squadra continuò a mantenere un certo fascino sul territorio, come dimostra la scelta di altri due ex Roma, ossia Sebino Nela e Paolo Baldieri, di giocare proprio a Civitavecchia rispettivamente nel campionato '95-'96 e '97-'98.

Il nuovo millennio iniziò però con una grave crisi societaria che portò al fallimento nel 2004. Nel 2005, Umberto Tersigni rifondò il club come A.S.D. Civitavecchia 1920, rispettando il desiderio dei tifosi di mantenere la denominazione, lo stadio "Fattori" e i colori nero-azzurri.

Gli ultimi 24 anni

Negli ultimi due decenni, il Civitavecchia ha continuato a lottare nei campionati dilettantistici del Lazio. Dopo la rifondazione, la squadra ottenne rapidamente diverse promozioni, tornando in Serie D nella stagione 2007-2008 e vincendo la Supercoppa di Eccellenza, ma fu solo l'inizio di un saliscendi che ha visto la squadra alternarsi tra le due categorie. Dopo la retrocessione del 2013, il Civitavecchia non è riuscito più a risalire in Serie D, pur posizionandosi spesso nelle prime posizioni e portando a casa, nel 2021-22, una Coppa Italia Dilettanti. Nonostante gli alti e bassi che hanno caratterizzato la sua storia, il club ha sempre mantenuto un forte legame con la comunità locale e una grande passione per il calcio diventando un'icona di passione, determinazione e impegno nel calcio dilettantistico, un punto di riferimento importante per il calcio regionale e un esempio di come anche le realtà meno conosciute possano contribuire significativamente al movimento calcistico nazionale.