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Da sinistra Moreno Rapaccioni, Alessandro Paoloni e Federico Memmoli
Continuano gli annunci da parte del Dlf riguardo la rosa che affronterà il prossimo campionato di Prima Categoria. Dopo aver dato spazio ad alcuni dei nuovi arrivati, questa volta il club biancoverde si concentra sulle riconferme dei ragazzi che hanno già fatto bene dalle parti del Flavio Gagliardini.
La zona nevralgica del campo avrà ancora Gianluca Barzellotti tra i protagonisti. Una seconda stagione qui, con la consapevolezza di avere ancora tanto da dare. Passione e voglia di mettersi in gioco ad ogni rimbalzo della sfera su quel manto verde, a 32 anni è ancora la priorità per chi è rimasto col bianco verde addosso. L'esordio qualche anno fa in prima squadra al Civitavecchia, poi Santa Marinella in Promozione per emigrare in Toscana a Magliano in corso d'opera. Il ritorno dalle nostre parti è targato Csl, in una favola calcistica scritta al Gagliardini che ha permesso a Gianluca di non essere una meteora in Prima, ma una certezza nel vivere la sua avventura in Promozione subito dopo. Sorano e uno stop di un anno, subito dopo nel percorso di Gianluca, ma il bianco verde chiama e Gianluca si riprende il Gagliardini: stavolta con il Dlf. «Uno degli obiettivi è quello di far bene con una società giovane, limpida e trasparente - dichiara Barzellotti - che punta ad avere un ottimo futuro. Dalle idee chiare. Maurizio Verde prima di essere una figura importante per questa squadra è soprattutto un amico, siamo stati compagni in Csl e l'aspetto dell'amicizia con quei valori che vanno oltre lo sport mi ha spinto a rimanere qui. In me c'è passione e voglia di mettersi in gioco sempre. Ho la voglia di un ragazzo di 18 anni, mi è troppo mancato il campo in quell'anno di stop. Avremo tanti giovani e la cosa è ancor di più stimolante, aiutarli nel crescere e far bene sarà una priorità».
La zona nevralgica del campo avrà Daniele Angelucci tra i protagonisti. Uno degli artefici nel Dlf della conquista dei regionali degli Under 19 e della promozione in Prima Categoria di tre stagioni fa. Da giovanissimo ha sposato il mondo biancoverde. Un classe 2005 che di calcio ne parla da anni, ne ha vissute su quel rettangolo. Inizia a Ladispoli con la carriera che arriva fino all'Under 14 Elite, per poi passare l'anno successivo negli Under 15 Elite dell'Atletico Terme Fiuggi. Il primo ritorno a casa è dietro l'angolo e nella stagione successiva arriva la chiamata di Andrea Rocchetti al Dlf. Da lì Daniele si lega a questa società, fatto di successi il legame visto che contribuisce a vincere il campionato provinciale della Juniores e quello della prima squadra, col passaggio in Prima. Non è ancora il momento di piantare le radici qui al Gagliardini, perché dopo il campionato in prima categoria con il Dlf arriva la chiamata del Civitavecchia 1920: l'inizio è in Eccellenza con mister Manelli per fare poi il prosieguo nella Juniores Elite fino a dicembre. Negli ultimi mesi aperto il mercato Daniele ritorna a casa Dlf e tra mille peripezie, contribuendo anche lui, vede la sua squadra mantenere la Prima Categoria. «Sarà un anno in cui sono sicuro ci toglieremo delle soddisfazioni con mister Onorati alla guida - spiega Angelucci - sono stato felicissimo nel rimanere qui, far parte di questo progetto a lungo termine, perdendo ogni possibile remora dopo aver parlato con Maurizio Verde e Andrea Rocchetti. Ciò ha avvalorato la mia scelta. Gli obiettivi sono sicuramente di fare un campionato di vertice».
Luca Iacomelli sarà ancora un punto fermo, quel cardine indiscusso a difesa della retroguardia biancoverde. Il classe '98 ha partecipato come attore protagonista, è qui dai primi vagiti, nello scrivere la storia del Dlf. L'inizio nel decennio passato è di marca neroazzurra, ben cinque le stagioni (dal 2016 al 2020) con il Civitavecchia Calcio in Eccellenza. Un anno di stop con il mondo del pallone per gli studi, poi il ritorno ha coinciso con l'inizio in questa realtà. La stagione è quella del 2021/2022 e il Dlf, con lui, entra di diritto nel palinsesto dei grandi. Luca al suo primo anno di vita in biancoverde, culminato con la promozione in Prima Categoria, ne scrive una parte di storia. «Questa che inizio è la quarta stagione con la maglia biancoverde - sottolinea Iacomelli - ed è grande motivo d’orgoglio per me poter dire di aver nel mio piccolo contribuito a creare questa bella e, ormai, solida realtà nel panorama del calcio civitavecchiese. I giovani fanno bene, portano stimoli, entusiasmo ma anche tanta qualità, e lo dico perché nel corso delle stagioni passate ha sempre fatto la differenza a nostro favore avere un settore giovanile strutturato, rispetto a tante altre squadre di categoria. Quest’anno credo si stia creando un gran bel mix tra la grinta dei più giovani, l’esperienza dei più grandi e la determinazione del nuovo staff tecnico. L’obiettivo è sicuramente mantenere la categoria e macinare esperienza gara dopo gara, per capire se saremo in grado di puntare a traguardi ancora più ambiziosi».
Moreno Rapaccioni sarà ancora il bomber per antonomasia, da vent'anni e più riempie a suon di gol l'area, come pochi hanno saputo fare. Quel tonfo e il sibilo seguente, che squarcia il vento con il fermarsi di botto, mentre le grida arrivano al cielo, non ha eguali nel calcio. Il gol ne è la sua massima espressione. Moreno, l'incubo di tanti estremi difensori a dispetto dei 39 anni suonati. Ripartire dalla rottura del tendine d'Achille è solo per chi questo sport lo ama, l'età non conta quando ogni gara è come se fosse l'esordio. Una valanga di reti quella del classe '85 Moreno. Orbetello, Santa Marinella Juniores e Prima Squadra agli arbori, poi Montalto, Gradoli, Canino, Pescia Romana, Maremmana fino ad arrivare a Tarquinia nel 2018 e contribuire, scardinare ogni velleità difensiva avversaria, con quei 29 gol che valgono la promozione. Gli ultimi anni al Marta per passare nell'ultima stagione al Dlf. «Serve sicuramente tanta, tanta passione per mettersi in gioco a 39 anni - dichiara Rapaccioni - e lo sarà maggiormente quest'anno vista la rosa. Ma quando c'è la passione, la voglia e la determinazione tutto si può fare nel calcio, nello sport, come nella vita. Darò il mio contributo in questa stagione, anche se non potrò essere un punto fermo metterò al servizio dei miei compagni l'esperienza che ho. La cura dei particolari, di quei dettagli che l'esperienza fa vedere con altri occhi a noi grandi. Sarà il binomio perfetto, noi “grandi” l'esperienza e i giovani la freschezza. Ci divertiremo».
Alessandro Paoloni da più di trent'anni a difesa di una porta, negando la massima espressione del calcio a chiunque. Lì, mai immobile, tra le ombre dei legni e quel riverbero di luce che potrebbe farlo naufragare. Voltarsi indietro solo per raccogliere emozioni. Questa sarà la 28esima stagione per Alessandro. Dall'inizio al Dlf, uno degli artefici di questo splendido cammino, in quella data di nascita ('80) che è solo un numero. L'obiettivo è sempre quello di stupire, con una massima di sport che lo accompagna da sempre: i giovani vanno forte ma i grandi, loro guida, sanno la strada. Dal '97 a grandi livelli, una vita con quei guanti sulle mani e il volare tra i pali. La Promozione al Gedila per 6 anni, al Santa Marinella vincendo il campionato di Prima Categoria e con una parentesi anche sui campi del Viterbese. Vita calcistica passata a divertirsi tra Bolsena, Monteromano, San Lorenzo Nuovo e Valentano, senza dimenticare un trascorso in Umbria. La categoria più alta è l'Eccellenza al Ladispoli, anche se l'impresa che rimarrà agli annali è la vittoria del campionato di Seconda Categoria con il Dlf tre anni fa. Paoloni ne ha da raccontare, l'espressione massima di quest'atleta poliedrico è l'onore di far parte anche della Serie A di Beach Soccer per due anni. Il risultato: vice campione d'Italia con la Colosseum. «Partiamo col dire che di campi ne ho calcati, in tante categorie, ma l'emozione più grande l'ho vissuta qui al Dlf con la vittoria del campionato. Inenarrabile quel percorso. Alla mia età il trucco per allenarsi e trovare poi degli stimoli, è pensare e immaginare di doversi lottare il posto tutte le domeniche. So che la mia età mia mi condiziona, ma se dovesse capitare di non giocare posso garantirvi che sarò il primo tifoso di questa squadra e dell'altro mio compagno D'Archivio. Il mister? Lo conosco da bambino, al Gedila con i suoi 5/6 anni di età. Lo ritrovo come guida e a distanza di tempo mi fa un po' strano, ma farò di tutto per dargli una mano in questa stagione. Gliel'ho promesso».
Si chiude, ma non per importanza, con l’attaccante Federico Memmoli. Il playout della passata stagione porta la sua firma, una pennellata su punizione in pieno supplementare che ha permesso la salvezza. Qui in Prima Categoria, con la visione possibile di un progetto che sta prendendo forma. Federico ha spinto il Dlf alla ripartenza, da protagonista, con una delle sue caratteristiche migliori: i calci da fermo. Federico, anno 2000, dopo un trascorso tra Juniores (18 gol in quella stagione) e Prima Squadra in casa Cpc2005 gioca, ancora in Promozione, nel Santa Marinella per poi andare a Manciano. Un fermo per motivi legati al lavoro poi l'inizio dell'avventura in casa Dlf. Sono già tre anni e il quarto è alle porte. «Dobbiamo far meglio della passata stagione, la salvezza è si arrivata ma col playout. Un'altra stagione sta prendendo forma e avverrà con un gruppo motivato e costruito perfettamente da Maurizio Verde, una persona molto competente nell'ambito dello sport, per di più saremo guidati da un mister, (Onorati, ndr), molto preparato e che conosco bene. Si percepisce il cambiamento a livello di gestione e costruzione della squadra, e sono convinto che sarà migliore. Il mio obiettivo personale è di star meglio fisicamente e far anche un solo gol in più rispetto alla passata stagione, ovvero 6».
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