Il capo della squadra mobile della Polizia di Cremona, Sergio Lo Presti, si dice fiducioso sulla possibilità di dare una sterzata decisiva all’inchiesta sul calcio scommese che sta scuotendo tutto lo ‘‘stivale’’ e che vede nel portiere del Benevento, il civitavecchiese Marco Paoloni, uno dei protagonisti della vicenda.
«Forse sarà possibile fare il punto della situazione - ha spiegato Lo Presti ai microfoni di Radio Radio - al termine di questa settimana. Sono cominciati gli interrogatori investigativi davanti al procuratore, che si concluderanno venerdì con il portiere Paoloni, il personaggio dal quale è partita tutta la vicenda - ha proseguito il capo della Mobile -. Dalle confessioni dei vari interpreti, contiamo di acquisire diversi elementi».
Oltre alle tre partite di serie A finite sotto la lente degli investigatori (Fiorentina-Roma 2-2, Lecce-Cagliari 3-3 e Genoa-Lecce 4-2), emerge una possibile quarta gara connessa alla vicenda: si tratta di Milan-Bari (1-1). Stando, però, alle tre partite ‘‘attenzionate’’ dai giudici dopo l’interrogatorio di Marco Pirani, il portiere Paoloni avrebbe suggerito all’odontoiatra di giocare ‘‘l’over’’ su quei tre match, perché ‘‘aggiustati’’ allo scopo di segnare tanti gol e favorire quel tipo di puntata. Gli inquirenti, però, sospettano che possa trattarsi di millantato credito da parte di Paoloni, schiacciato dai debiti e quindi potenzialmente desideroso di fornire ‘‘dritte’’ alla banda degli scommettitori per far soldi, a prescindere dalle reali informazioni in suo possesso. In pratica, potrebbe essersi inventato la combine e aver venduto a Erodiani, il titolare di una serie di agenzie di scommesse, e soci partite normali. Per questo motivo, i tre match e le cinque squadre di A tirati in ballo dalle dichiarazioni di Pirani potrebbero uscire dall’inchiesta ancora prima di esserne entrati ufficialmente.
Intanto il presidente del Coni Gianni Petrucci, nel discorso di apertura della riunione del consiglio nazionale del Coni, ha spiegato l’importanza della collaborazione tra giustizia sportiva e giustizia statale.
«È in gioco la credibilità dello sport e la fiducia di chi scommette - ha dichiarato Petrucci -. Giustizia sportiva e giustizia statale hanno regole, tempi e strumenti diversi, ma unendo le forze possono debellare questa piaga. I fatti di questi ultimi giorni relativi all’inchiesta avviata dalla Procura di Cremona sugli illeciti legati alle scommesse su alcune partite di calcio - ha sottolineato Petrucci - mi impongono di ribadire la mia indignazione per come venga infangato il mondo del pallone da persone che di questo ne fanno parte, anche ricevendone molto. Il calcio è un fenomeno di grande rilevanza sociale e non merita di essere offeso in questo modo. Come la medicina ci insegna - ha concluso il Presidente -, in un organismo grande e complesso possono esserci anche cellule nocive e degeneranti, per combattere le quali è necessaria una terapia di prevenzione e di contrasto sia all’interno che all’esterno dell’organismo: rafforzando gli anticorpi e colpendo le cellule malate».