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Per Stefano Ballarini è il tempo dell’esaltazione. Il centroboa di Santa Marinella ha vinto l’oro alle Universiadi di Duisburg, in Germania, con la calottina della Nazionale universitaria. Un grande percorso, quello fatto dagli azzurri, che si sono imposti d’autorità in tutte le partite, compresa la finale contro gli Usa. Ballarini ha ricevuto i complimenti e l’attestato di stima anche da parte del sindaco Pietro Tidei.
«Giocare per la Nazionale italiana e vincere una medaglia d’oro in una manifestazione internazionale – afferma Stefano Ballarini - è un onore e un’emozione che nella vita sportiva non ha eguali. Ringrazio i mister Mario Fiorillo ed Enzo Massa per la fiducia che hanno riposto in me. Il nostro valore aggiunto è stato l’affiatamento tra di noi, siamo una squadra composta da tutti ragazzi della stessa età più o meno e già ci conoscevamo grazie alle nazionali giovanili e al campionato di A1 concluso quest’anno». Come detto, nel territorio in tanti hanno seguito le vicende di Ballarini da casa, sia sui social network, che sui portali d’informazione, che tramite le improvvisate dirette da Duisburg.
«La vicinanza di Santa Marinella – riprende il centroboa dell’Olympic - di cui sono originario e dove ho iniziato a praticare la pallanuoto, ed anche la vicinanza del panorama pallanuotistico di Civitavecchia, dove sono cresciuto sportivamente parlando, è stata una spinta in più durante la permanenza in Germania. Per questo voglio ringraziarli per il supporto. Ringrazio anche il mondo Olympic Roma, da cui quotidianamente venivo supportato da tutti i compagni, lo staff e anche ragazzi delle giovanili e rispettive famiglie.
Esperienze come quella vissuta nel raduno ad Ostia prima ed in Germania durante il torneo, ti formano a livello tecnico per la difficoltà dell’avversario, sia per la qualità tecnica che per la differenza di approccio che possono avere tra una nazionale e un’altra. Sotto il profilo personale invece è il senso di responsabilità che ne fa da padrona, perché vivere H24 con i propri compagni crea un legame profondo».
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