Si ritrovano allo stadio Galli di Cerveteri, due volte alla settimana, per allenarsi. Non sono calciatori, ma arbitri. Giovani e non, tutti appartenenti alla sezione di Civitavecchia, residenti tra Cerveteri e Ladispoli. Vorrebbero essere di più, ma purtroppo la pandemia, come si sa, ha ridimensionato le ambizioni dei ragazzi. Corrono e sudano, si preparano alla domenica che li attende. C'è il più anziano, Andrea Ancora appartenente alla sezione di Roma 1, che domenica è chiamato a dirigere Pordenone-Arzignano, in Serie C. Poi i giovani, Davide e Mattia, alle prime armi con il sogno di ripercorrere il cammino del loro collega Ancora, la chioccia del gruppo. Tanti altri ragazzi, come i fratelli Gookooluk, assistenti in serie D, che la prossima stagione, se la fortuna vuole, potrebbero approdare in Serie C. Ragazzi coinvolti dalla passione di arbitrare, di non essere etichettati come spesso succede. Al di là della categoria, infatti, ci sono dei sacrifici da sostenere, maggiori quando si sale di categoria, oggigiorno né ripagati dai compensi né dai tifosi. Loro ci credono ancora, e invitano molti giovani che si vogliono avvicinare a farlo, per capire che è un mondo bello ed entusiasmante.
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