CIVITAVECCHIA – L’Autorità portuale torna a licenziare dirigenti. Non è la prima volta che accade, ma stavolta la decisione rientra in una ristrutturazione della dotazione organica dell’ente mirata alla razionalizzazione dell’organizzazione e del costo del personale, dando quindi maggiori responsabilità ai funzionari. Questo alla luce dello stato di crisi dell’ente, delle relazioni annuali della Corte dei conti al Parlamento e delle due ispezioni ministeriali che avevano sempre evidenziato come il rapporto tra numero di dirigenti e personale fosse il più alto tra tutte le Adsp, arrivando in passato fino a 16 dirigenti (attualmente erano in 12, compreso l’ex direttore amministrativo Pasqualino Monti, in aspettativa essendo presidente dell’Adsp di Palermo). La riorganizzazione attuale prevede oggi due dirigenti di area (tecnica e finanziaria) e due dirigenti di seconda fascia, andando di fatto a cancellare le altre posizioni dirigenziali. Tre dirigenti hanno risposto all’incentivo all’esodo messo sul tavolo dall’Adsp, altri 4 invece sono stati licenziati non essendo più presente in pianta organica la corrispondente funzione dirigenziale. Per il presidente Musolino si è trattato di «passaggi “dolorosi” ma necessari, per ovviare a dei problemi ereditati dal passato che avrebbero potuto anche compromettere il futuro del porto». Presidente che, per lunedì, ha convocato una riunione di tutto il personale dell’ente per illustrare direttamente lo stato dell’arte sulla questione del contratto di secondo livello e rispondere ad eventuali domande dei dipendenti, mentre giovedì incontrerà i sindacati.

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