CIVITAVECCHIA - "Sul tema della sicurezza nei porti si deve agire subito ed il modo migliore per onorare la memoria di chi ha perso la vita nel nostro porto è quello di mettere in campo tutte le azioni necessarie affinché simili tragedie non accadano più".
Ne è convinta l'Usb Civitavecchia, a pochi giorni dalla tragedia che ha sconvolto la comunità portuale tutta e la città, a seguito della morte di Alberto Motta, all'interno del terminal container alla banchina 25, ma anche di quella di Paolo Borselli a Trieste.
"In particolare a Civitavecchia siamo ancora profondamente addolorati per la morte del giovane Alberto Motta - hanno spiegato dal sindacato - è con questo stato d'animo che ieri una ristretta delegazione del Coordinamento nazionale porti di Usb, all’interno della quale era presente anche il civitavecchiese Riccardo Petrarolo, ha incontrato presso il Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili (MIMS), il capo dipartimento dottoressa Di Matteo e la responsabile della vigilanza sul sistema portuale dottoressa Scarchilli".
Durante l’incontro interlocutorio, richiesto da Usb per poter presentare ufficialmente la propria struttura portuale, è stato dedicato molto spazio ai punti della piattaforma sindacale che riguardano il tema della sicurezza nei porti.
Su questo punto le richieste del delegato di Civitavecchia alle due dirigenti ministeriali sono state molto chiare: il lavoro portuale va riconosciuto come usurante ai fini pensionistici, "il Ministero deve accertarsi che, come previsto dalla legge - hanno spiegato - le Autorità di Sistema Portuale abbiano sempre un ruolo attivo, anche con strumenti regolatori e di ordinanza, nella valutazione del rispetto degli standard di sicurezza da parte delle società concessionarie. Che le stesse Autorità Portuali garantiscano costantemente manutenzione ordinaria e straordinaria di tutti gli spazi portuali comuni e che si attui finalmente l’armonizzazione tra il DL 81 e le leggi 271/272 limitando così pericolose interferenze tra le attività marittime e quelle portuali. Durante il confronto sono state rappresentate anche altre importanti questioni ed in particolare l’adeguamento del salario dei lavoratori al reale tasso di inflazione; lo stop alla frammentazione della filiera del lavoro nei porti e la netta opposizione al così detto dumping salariale, la piena contrarietà ad ogni ipotesi di autoproduzione da parte degli armatori e lo stop immediato a ogni tipo di traffico di armi e mezzi militari nei porti civili italiani. Temi articolati e complessi, ma che, secondo la nostra organizzazione sindacale, vanno affrontati con la massima urgenza e con la massima serietà. Proprio per questo alla fine dell’incontro la nostra delegazione ha consegnato alle due dirigenti una prima sintesi della piattaforma rivendicativa del sindacato chiedendo poi ufficialmente di poter incontrare nei prossimi giorni il delegato ai porti viceministro Rixi. È evidente come questo primo incontro non potesse che essere interlocutorio - hanno aggiunto - ma, aldilà della cortesia di rito, riteniamo che da questo primo dialogo si possano ricavare tutti gli spazi necessari per aprire un confronto serio su temi molto importanti e urgenti per i lavoratori portuali".

L'incontro di ieri è stato preceduto dalla dichiarazione di un’altra importante iniziativa sindacale. Infatti, a seguito delle tragiche morti sul lavoro avvenute in questi giorni a Trieste e Civitavecchia, l'Usbha subito indetto per il prossimo 25 febbraio uno sciopero nazionale di 24 ore in tutti i porti italiani.