PHOTO
LADISPOLI - I residenti sul piede di guerra perché non riposano mai. I gestori dei locali scatenati con la musica ad alto volume fino a notte fonda. Il braccio di ferro, ipotizzato alla vigilia, e l’estate ladispolana è appena iniziata. Schiamazzi, corse di moto e auto sul lungomare, risse e i decibel sempre all’insù. Dopo le polemiche esplose un anno fa nulla è cambiato, anzi la situazione è anche peggiore del previsto. Chi ha preso a cuore le richieste degli abitanti è il gruppo di Ladispoli Attiva che la ha davvero provate tutte senza ottenere risultati. «Un’altra estate di decibel fuori controllo: l’amministrazione è l’unica a dormire – ironizza la lista composta in aula consiliare da Gianfranco Marcucci e Fabio Paparella - da sempre siamo impegnati nella difesa della qualità della vita dei cittadini. Tra le problematiche più sentite quella dell’inquinamento acustico: una questione che da anni viene sollevata e che puntualmente, con l’arrivo dell’estate, torna ad esasperare centinaia persone». Nonostante il continuo invio di esposti da parte dei cittadini, la situazione rimane invariata. L’ultima ordinanza sindacale di Palazzo Falcone (la numero 29 del 18 maggio 2023) ha esteso i tempi di diffusione sonora, permettendo la musica fino alle 2 nei fine settimana estivi nel centro urbano e fino alle 3 più in periferia anche a non molta distanza dalle abitazioni. Ladispoli Attiva fa emergere come non tutti rispettino gli orari ed operino in deroga senza le necessarie autorizzazioni. «La disciplina balneare prevede un percorso autorizzativo specifico e molto restrittivo per le attività come gli stabilimenti balneari. Perché questo iter non viene rispettato?», prosegue la nota. Altro nodo fondamentale riguarda il superamento dei limiti di decibel. «Sono numerosissime le segnalazioni da parte dei residenti esasperati dal rumore notturno – critica Ladispoli Attiva -. Un anno fa, il consiglio comunale, ha approvato all’unanimità una nostra mozione per dotare la Polizia municipale di fonometri e di attuare misure di contrasto e monitoraggio. Ad oggi nulla è stato fatto. Nessun fonometro e nessun controllo sistematico. Solo promesse non mantenute». Infine altre accuse: «Il sindaco dell'estate ha incontrato e i gestori degli stabilimenti, ignorando completamente la voce dei cittadini. Anche le forze dell’ordine e la Capitaneria di Porto dovrebbero essere maggiormente coinvolte nel far rispettare la disciplina balneare 2025. Nel prossimo Consiglio comunale presenteremo un’interrogazione formale».
©RIPRODUZIONE RISERVATA