SANTA MARINELLA – Si parla molto in questi giorni in città di un insetto che distrugge i pini e sulle diverse pagine Facebook, si esprime preoccupazione per l'infestazione della cocciniglia tartaruga. Sui pini di Roma il disastro è già considerevole e numerose associazioni si sono fatte portavoce del grido di allarme. Adesso la Toumeyella parvicornis, questo il nome corretto, è arrivata anche a Santa Marinella. “Sappiamo che il paesaggio arboreo della nostra città sia già stato fortemente danneggiato dalla scomparsa di numerose palme, a causa del punteruolo rosso – dice in una nota Coalizione Futuro - ora è la volta dei pini di casa nostra. A settembre scorso, l'opposizione ha presentato una mozione per chiedere di prevenire, prima che sia troppo tardi, ma la nostra mozione non è mai arrivata in aula consiliare per essere discussa. Quindi vorrei riportare d’attualità questa mozione in cui facciamo una proposta al consiglio comunale in materia di tutela del patrimonio arboreo e paesaggistico in riferimento alla diffusione su tutto il territorio della Regione Lazio dell’insetto Toumeyella Parvicornis. Nella nostra città vi sono numerosi esemplari di Pinus pinea o pino domestico che dal 2018 un organismo alieno originario dell‘America del nord e proveniente dalla Campania dove per alcuni anni ha distrutto la popolazione dei pini domestici, si sta diffondendo, in assenza di interventi di contrasto, in tutta la regione Lazio fino alla Toscana, questi grandi alberi oltre a costituire il più importante polmone verde indispensabile per gli essenziali effetti ecosistemici, l’abbassamento delle temperature, l’ombra, il contrasto agli inquinanti e alle polveri sottili, gli effetti balsamici, la riduzione delle patologie e morti precoci, sono alberi che connotano il nostro paesaggio storico. Diverse ricerche scientifiche, come quella condotta dall’Università di Napoli, o del Vaticano, e l’ottimo risultato anche a distanza di due anni dagli interventi endoterapici, ottenuti da ditte e operatori specializzati, che hanno comportato la guarigione di pini anche in condizioni di avanzata progressione della malattia, in ambiti importanti e in intere città, hanno dimostrato che la sola cura efficace è l’endoterapia con prodotti a base di abamectina, lo stesso tipo di trattamento obbligatorio anche contro la processionaria attuato da molteplici anni. Considerato che dalla data di emissione del decreto emergenziale, a Santa Marinella non risultano essere stati eseguiti specifici controlli sugli esemplari pubblici e privati per prevenire la diffusione della cocciniglia, né tantomeno trattamenti su eventuali esemplari infestati, diventa indispensabile procedere a cure endoterapiche, da effettuare da fine inverno, stanziando i fondi necessari per mettere in atto una campagna di informazione capillare e a formare il personale della Santa Marinella Multiservizi addetto alla tutela del verde, al fine di intervenire in modo professionale con regolari controlli, per evitare le indebite potature sui pini con conseguente indebolimento dell’albero e dispersione del parassita”.

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