CIVITAVECCHIA - In un momento in cui si parla di tagli alla politica, con ‘‘disoccupazione’’ e ‘‘precariato’’ tra le parole chiave attorno a cui costruire una campagna elettorale, fanno ancora più discutere i numeri pubblicati sui quotidiani nazionali e relativi ai redditi dei politici.
Tra quelli romani spicca il nome del parlamentare del Pd Pietro Tidei (nella foto): per lui un reddito dichiarato di 214.401 euro, davanti anche ai colleghi di partito Enrico Gasbarra, fermo a 138.538 euro e a Walter Veltroni, il cui reddito si attesta a 136.731 euro. A far salire il reddito del candidato sindaco del centrosinistra Pietro Tidei le sue dichiarazioni patrimoniali, oltre alle pensioni da dirigente Enel e a quella poi da consigliere regionale che Tidei ha iniziato a percepire dallo scorso anno, quando ha compiuto i 65 anni di età. A
livello patrimoniale, nel 2011 Tidei ha confermato i dati del 2010: due immobili ed un terreno a Civitavecchia ed un immobile in costruzione in Grecia, di cui è proprietario per un terzo, oltre a quanto dichiarato dal 2008 quando risultavano indicati sei fabbricati in comproprietà tra Civitavecchia (2), Allumiere (3) e Tolfa (1), oltre ad un terreno a Civitavecchia. A questo si aggiungo anche tre autovetture. Un insieme di numeri e cifre, quindi, che fanno lievitare il reddito del parlamentare del Pd, collocandolo Tidei tra quelli più ricchi.
Nel patrimonio dichiarato, ovviamente, non risultano proprietà intestate ad altre persone o familiari, e di cui quindi usufruisce senza esserne ufficialmente proprietario, oppure gli immobili in affitto, come ad esempio il famoso appartamento di via del Babuino, su piazza di Spagna, presso il quale il deputato si "appoggia" durante la settimana, quando rimane a Roma per i lavori parlamentari. L'immobile finì al centro di una inchiesta giornalistica dei mesi scorsi, quando "Il Giornale" lo tirò in ballo per "affittopoli".
Un anno fa, il quotidiano di Vittorio Feltri, si imbattè nel nome Tidei, scrivendo: "Uno degli immobili di maggior pregio dell'Isma (sigla dell'Istituto Santa Maria in Aquiro), una IPAB (istituzione di pubblica assistenza e beneficenza) è al numero 107 di via del Babuino, proprio all'angolo con piazza di Spagna, uno dei luoghi più celebrati e fotografati del mondo intero. Un luogo dove in tanti sognano una casa e solo pochi possono averla. Tra questi c'è la figlia del deputato del Pd Pietro Tidei, già sindaco di Civitavecchia. (in realtà, come specificato sotto, il contratto di locazione è intestato alla moglie di Tidei, non alla figlia, ndr). La giovane vive all'interno 9 del prestigioso indirizzo, in un appartamento di 131,71 metri quadri per il quale paga un canone mensile che in base all'ultima relazione sul patrimonio immobiliare Isma è di 2064,68 euro. Non proprio un regalo, diciamo un mezzo regalo: secondoil borsino immobiliare della capitale, un appartamento in quella felice posizione dovrebbe essere affittato tra i 30 e i 39 euro a metro quadro, per un canone mensile tra i 3930 e i 5109 euro. Almeno il doppio rispetto a quanto pagano la signorina Tidei e i suoi fortunati coinquilini. I quali, si badi bene, non compiono alcuna irregolarità, ma si limitano ad approfittare di opportunità certo non riservate a tutti". E' la prima parte di un lungo articolo de "Il Giornale" della famiglia Berlusconi, che chiama in causa il parlamentare del Pd civitavecchiese, sulla vicenda degli affitti facili".
Articolo che nel 2011 fece parlare molto in città e che all'epoca costrinse la famiglia Tidei ad intervenire sulla vicenda. A farlo fu Maria Concetta Onori, moglie di Tidei e intestataria del contratto di affitto dell'appartamento di cui si parlava nell'articolo del Il Giornale. E questa è la replica integrale della signora Onori che venne pubblicata anche sui quotidiani locali nel febbraio 2011.
"Sono la Dott.ssa Onori Maria Concetta, titolare del contratto di affitto con l'ISMA di Roma, sito in Roma via del Babuino 107, interno 9 che voi erroneamente avete voluto attribuire a mia figlia che, assolutamente, non è titolare e che voi avete sbattuto in prima pagina sul vostro giornale. Capisco che vi interessava tirare in ballo il cognome Tidei, in quanto figlia del parlamentare Pietro Tidei, peraltro residente a Civitavecchia.
Sarà mia figlia a decidere come tutelarsi nelle sedi competenti. Per quanto mi riguarda, tengo a precisare, che il canone di locazione mensile, al quale fate riferimento, ammonta a 2897,62 euro e non a 2064,68 euro, come stabilito dal Borsino Immobiliare vigente alla data della stipula del contratto di locazione (allego il modello di calcolo). Vi informo, inoltre, che l'appartamento in questione, per difetto di manutenzione straordinaria, ha subito dal dicembre 2002 ad oggi ben tre allagamenti, come risulta dagli atti presso l'Istituto proprietario, con danni ingenti per i quali la sottoscritta ha citato, presso il Tribunale di Roma, l'ente proprietario.
E proprio al fine di definire bonariamente una controversia, che avrebbe visto sicuramente l'ente proprietario soccombente e come tale costretto a rifondere alla sottoscritta le notevoli spese sostenute, si è addivenuti alla riduzione del canone per i primi tre anni, pari a 2064,68 euro mensili, rimanendo inalterato il canone di 2897,62 euro a partire dal quarto anno e fino al termine del contratto di locazione.
Come se ciò non bastasse, mi corre l'obbligo di precisare che la sottoscritta è subentrata al contratto di locazione alla signora Vibaldi Carla, accollandosi interamente i canoni relativi a oltre due anni di affitto non pagato (1536,20 euro mensili). Ciò stante ritengo, non solo di non aver ricevuto alcun beneficio dall'ISMA, ma di essere stata, nel corso degli anni, notevolmente danneggiata dallo stesso Istituto, tanto che è ancora pendente, presso il Tribunale di Roma, una causa in tal senso. Tanto vi dovevo, per amore di verità".