BOMARZO - «Un’altra opportunità di crescita mancata dall’attuale amministrazione. Il ministero della Cultura ha infatti pubblicato l’elenco complessivo dei comuni che hanno partecipato al bando “Piccoli borghi”, finanziato con i soldi del Pnrr.

Tra gli altri, il comune di Bassano in Teverina, che ha ottenuto 1.200.000 euro. Inoltre, con l’obiettivo di dare sostegno alle iniziative imprenditoriali, una seconda fase del bando prevedeva la concessione di contributi alle attività economiche ricadenti nel territorio dei comuni assegnatari. E così, numerosi finanziamenti sono stati erogati alle realtà aziendali di Bassano, come a quelle degli altri paesi vincitori. Nell’elenco non è presente il comune di Bomarzo e Mugnano, che inspiegabilmente non ha partecipato al bando». A riferirlo, sono i consiglieri di minoranza Giovanni Lamoratta, Giovanna Pandimiglio e Mario Di Gregorio. «Si tratta - spiegano - della stessa giunta comunale che ha dato il via libera alla realizzazione di due campi da paddle finanziati con un mutuo di quasi 300mila euro, che ricadrà sulle spalle dei bomarzesi. Una scelta fatta senza una logica apparente, e dalla quale le attività economiche del territorio non ricaveranno alcun vantaggio concreto. Nel corso degli ultimi tre anni, in veste di consiglieri di minoranza abbiamo utilizzato tutti gli strumenti a nostra disposizione per segnalare le decisioni sconsiderate prese dall’amministrazione Perniconi: dalle autorizzazioni facili per la realizzazione degli impianti fotovoltaici, alla concessione della gestione di palazzo Orsini, bene pubblico, ad associazioni improvvisate e senza una chiara vocazione sociale; passando, infine, dal fiasco dell’ecoalbergo ai tentativi di taglio dei boschi, soprattutto della Riserva Naturale di Monte Casoli, senza l’apposito strumento di gestione forestale».

«Da queste “politiche” - proseguono i consiglieri - il comune di Bomarzo non ha avuto alcun ritorno, così come non ne hanno avuto le attività del territorio. Nel 2019, l’attuale maggioranza chiese all’ex sindaco Ivo Cialdea di ripensare il proprio ruolo pubblico “per mancanza di coerenza e inadeguatezza politica”, e di dimettersi per consentire a Bomarzo e Mugnano “di crescere liberamente”. È quello che noi sentiamo di chiedere oggi, mentre ricopriamo lo stesso ruolo, nell’intento di non perdere nuove opportunità», concludono.

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